ANCELOTTI VINCE E DERIDE NAPOLI.

Ancelotti vince la sua quarta Champions League con il Real Madrid, diventando l’allenatore più vincente
della competizione europea. Ed i giornali piuttosto che esaltare il successo del tecnico italiano e della sua
squadra, deridono la società Calcio Napoli rea di aver esonerato, nel recente passato, l’allenatore più vincente al mondo.
Ecco i titoli che appaiono in questi giorni su alcuni giornali:
Il Giornale – “La favola di Carlo e Davide Ancelotti deve provocare qualche rossore dalle parti di Napoli”
Repubblica – “Dopo Maradona, ci si può vantare di aver assunto e licenziato dopo 580 giorni il più bravo
allenatore al mondo”
Beh..che la società di Aurelio De Laurentiis abbia le sue colpe e responsabilità, non vi è dubbio alcuno. Nel
momento in cui ingaggi un allenatore dello spessore di Ancelotti, devi costruire un progetto importante
seguendo le sue indicazioni. Cosa che non è stata fatta (leggasi James Rodriguez), almeno in parte. Ma al
netto delle responsabilità della società, ci ricordiamo i motivi dell’esonero? Tutti ricordano
l’ammutinamento a fronte della richiesta della società di portare la squadra in ritiro dopo la partita di
Champions League contro il Salisburgo, ma nessuno parla dei risultati sportivi che il Napoli stava
conseguendo con Ancelotti alla sua guida. Eccone un resoconto:
Primo Anno. Il post Sarri. Il Napoli di Ancelotti chiude secondo in classifica di Seria A, dietro la Juventus (mai
impensierita).
In Europa, il Napoli esce agli ottavi di Champions League a causa di un miracolo di Alisson allo
scadere su Milik nella partita di Anfield a Liverpool (che poi vincerà quell’edizione). E nella competizione di
ripiego, l’Europa League, il Napoli supera due turni prima di uscire ai quarti di finale contro l’Arsenal.
Il bilancio stagionale è di 30 vittorie su 52 partite, pari al 58% di vittorie, contro il 67% di Sarri l’anno
procedente. Ma se vogliamo paragonare i primi anni di entrambi i tecnici, Ancelotti ne esce comunque
sconfitto: Sarri ottenne il 68% di vittorie il suo primo (e più difficile) anno a Napoli.
Da un punto di vista tattico, l’allenatore si affidò spesso al 433 che era di Sarri, inserendo di volta in volta il
suo 442. Ed il suo gioco era ben diverso da quello illuminante del suo predecessore.
Secondo Anno. Si parte con un grande mercato (nonostante il mancato acquisto di James Rodriguez) tanto
che lo stesso Ancelotti non nasconde gli obiettivi: “Possiamo vincere lo scudetto. Il mercato della società è
stato da 10″.
Dopo 4 vittorie e 2 sconfitte nelle prime 6 giornate di Serie A, il Napoli vince solo una partita nelle
successive 9, portandosi a -17 dalla vetta.
Se in Italia si abbandonano i sogni di gloria dopo neanche metà torneo, In Champions il cammino è
totalmente diverso. Il Napoli infatti batte i campioni in carica del Liverpool e passa agli ottavi come seconda.
Ma il tecnico non giocherà mai quegli ottavi (contro il Barcellona) perché nel mezzo ci fu l’ammutinamento.
Chissà, magari il tecnico avrebbe battuto il Barcellona agli ottavi portando il Napoli fino alla finale di
Champions League (magari vincendola anche), questo non lo sapremo mai. Quello che sappiamo è che
l’allenatore più vincente al mondo, a cui si vuole un gran bene, non ha vinto alcun trofeo a Napoli. E non è
rimasto nella storia per il suo gioco. E’ rimasto nella storia per l’ammutinamento.
Daniele Ferola

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