Napoli 10 con lode. Squadra ormai matura, soffre tanto ma la spunta
Di Vincenzo Famiglietti
Il Napoli si tiene ben saldo il primo posto in classifica. Lo fa con cattiveria sportiva e un cuore ipertrofico. E’ la decima consecutiva. Dieci vittorie fra campionato e coppa, nessuno in Europa è stato al livello degli azzurri. Un primato che fa pari con le gloriose prestazione di Champions. Il gruppo Spalletti è forse al momento la squadra più tosta ed in forma del continente. Oltre allo spettacolo offerto in campo, lo dicono i numeri. Indiscutibili.
Ma stavolta per vincere gli azzurri hanno dovuto stringere i denti. E non poco. Il Bologna di Thiago Motta è risultato avversario molto indigesto, mai domo, coraggioso e molto pungente in fase offensiva. Il Napoli l’ha vinta di pura grinta dopo essere stato prima in svantaggio e poi rimontato, causa una defaillance di Meret. Soprattutto il secondo gol degli emiliani è stata una tramvata sui denti degli azzurri, appena passati in vantaggio. C’è stato però il carattere per reagire, nonostante si siano accusate le stanchezze di Coppa. Ci ha pensato Osimhen a regalare gli ultimi tre punti. Il nigeriano ha ritrovato la migliore forma ed ha una fame pazzesca. In campo è bulimico, ora che la concorrenza là davanti si è fatta insidiosa con Raspadori e Simone anch’essi assai brillanti e dal gol facile. Meglio per Spalletti dover gestire l’abbondanza che trovarsi con ruoli scoperti come negli anni passati. Certo, dovrà esser bravo a non fare immagonire nessuno. Simeone ad esempio è stato ai box negli ultimi 180.
Il doppio impegno settimanale è logorante, almeno per il Napoli di questo turno, piuttosto stanco e distratto ad inizio primo tempo col Bologna. In un paragone con una diretta concorrente emerge la ringalluzzita Inter. Strepitosa a Barcellona e molto vivace contro la Salernitana. Attenzione al ritorno dei nerazzurri, sulla carta i più forti del campionato, forse di una spanna dietro al Napoli.
Come detto, il Il Napoli non è stato dirompente come in altre occasioni. L’iniziazione alla gara è un po’ disordinata: errori di misura e palloni gettati al vento. Poco dopo è arrivata una serie di occasioni sotto porta sprecate per insoliti errori di mira. La sensazione è che su molte palle lanciate al centro dell’area mancasse un finalizzatore da ultimi metri. Si trattava proprio di Osimhen, tenuto in avvio in panchina da Spalletti. Addirittura il Bologna passava in vantaggio e non a caso. Il gruppo di Thiago Motta si stava facendo pericoloso già da vari minuti senza alcun cenno di timidezza.
Mentre gli attaccanti azzurri erano un po’ distratti, è arrivato salvifico lo scarpino di Juan Jesus per pareggiare una gara che stava per ingarbugliarsi. Il Napoli del primo tempo è stato vivace solo a spezzoni. La super prova contro l’Aiax ha lasciato scorie.
Nella ripresa dentro Osimhen (ci stava) e Lozano. Non se l’è sentita Spalletti di provare l’inedita coppia Raspadori e il nigeriano. E il messicano ha portato avanti il Napoli con un tiro da posizione defilata e tutt’altro che facile, su azione imperiosa del solito Kvara, 2 a 1. La felicità è durata un attimo. Il primo marchiano errore stagionale di Meret a regalare il pari ai tortellini, Sfiga nera e congettura astrale avversa per gli azzurri. Che hanno avuto il merito di rimboccarsi i piedi e ricominciare daccapo. Quest’anno il carattere non manca e questa dote potrà essere decisiva per vincere.
Ma la replica del Napoli al rocambolesco pareggio non è stata del tutto immediata. Il Bologna per molti minuti ha avuto il controllo del gioco, approfittando di quel pizzico di stanchezza degli azzurri. Che d’incanto sono stati baciati immacolati dalla coppia Kvara-Osimhen: assist da campionissimo del primo e conclusione fattiva del centravanti, 3-2.
La vittoria è stata meritata, ma i rischi e i momenti di paura non sono mancati. Finalmente il Napoli potrà usufruire di una settimana di relax in vista dell’insidiosa trasferta di Roma. Le Coppe si fermano. Si tira il fiato. All’Olimpico sarà un test valutativo di enorme importanza.
Unica nota negativa delle ultime due gare, i quattro gol incassati in casa dagli olandesi e dal Bologna. Sarà una coincidenza o meno, in entrambe le circostanze è mancato Rrahmani, infortunato. Una recente media reti subite non del tutto in linea con quanto accaduto finora. Non preoccupante (rimedia l’attacco travolgente, che segna a ripetizione, non si fermano mai) ma Spalletti ci dovrà riflettere molto sopra. E lavorarci.