Liverpool e Atalanta,il Napoli in 5 giorni dovrà difendere il fortino costruito in due mesi

Di Angelo Tortora

 

Servirà un flop clamoroso per perdere il primato questa sera. Eppure, il Napoli e Spalletti sanno che quello di oggi non può essere impegno sottovalutare perché ad Anfield basta un attimo, perché il Liverpool è squadra che può tranquillamente chiudere una partita con sei-sette gol realizzati. L’ha già fatto in questa Champions, segnando sette gol all’Ibrox Stadium contro i Glasgow Rangers. E aveva fatto addirittura meglio un mese prima in Premier League, proprio ad Anfield: Liverpool-Bournemouth 9-0.

A Liverpool tutto è possibile da sempre. Ancor di più da quando su quella panchina s’è insediato Jurgen Klopp. Lo sa bene Spalletti che da mercoledì continua a predicare calma, a spiegare che l’anomalia è un Liverpool secondo nel girone, non un Napoli che si ritrova con un primo posto ancora in discussione dopo 5 vittorie. I complimenti di Milner e Klopp, che hanno parlato del Napoli come di una delle regine d’Europa, non fanno altro che alimentare questo clima di attenzione per evitare una sconfitta che assumerebbe i termini di una debacle dovesse finire con quattro o più di gol di scarto. Che è poi lo scarto necessario per invertire le prime due posizioni nel gruppo A negli ultimi 90 minuti.

Dalla parte del Napoli ci sono gli ultimi due mesi: 13 partite e 13 vittorie per una squadra che è ancora imbattuta. L’ultimo pareggio è datato 31 agosto, 1-1 al Maradona contro il Lecce. Poi solo successi per una squadra che in due mesi ha viaggiato su ritmi impressionanti, ha ipotecato dopo sole quattro partite la qualificazione agli ottavi di Champions e ha preso il largo anche in campionato. Dopo 12 giornate, Spalletti e i suoi ragazzi si ritrovano infatti primi a +5 sull’Atalanta e sabato a Bergamo sfideranno proprio i nerazzurri con l’obiettivo di difendere quel vantaggio, se possibile anche incrementarlo. Dodici giorni da qui alla sosta, soprattutto questi 5 giorni per difendere tutto il vantaggio costruito in due mesi: prima il Liverpool, poi l’Atalanta. Spalletti sa che non è ancora possibile alzare il piede dal pedale dell’acceleratore.

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