LA SOSTA PER IL NAPOLI È COME ‘L’AVVOCATO’ DI PROIETTI ‘
Di Angelo Tortora
Ve lo ricordate Gigi Proietti in un pezzo classico del suo repertorio ‘L’avvocato?’. Per quei pochi che non lo ricordassero, la struttura dello sketch era abbastanza semplice: un contadino chiede consulenza ad un avvocato che consulta le carte di una potenziale causa. Usa sempre il plurale quando c’è qualcosa di favolare (Qui, dunque, qui.. s’incula*o, proprio de brutto), e il singolare (riferito all’apparentemente sprovveduto contadino) quando le cose si mettono male (“E qui te se ‘nculano a te!”),
La sosta di questo campionato, nei media nazionali, sembra ricordare proprio lo stesso metodo dell’avvocato. In pratica, a sentire certa critica, l’unica squadra che dovrà pagare dazio in questo stop forzato causa Mondiali in Qatar sarà il Napoli. Tutte a gennaio si ripresenteranno ai nastri di partenza belle tirate a lucido, rinate nello spirito e nel fisico, ritrovando quei meccanismi perfetti che in quattro mesi di calcio solo la squadra di Spalletti aveva esibito con stupefacente continuità.
Non si conoscono le fondamenta di questa bizzarra corrente filosofica. Soprattutto considerando un dato: il Napoli è la squadra che ha raccolto più punti non solo nel primo scorcio di questo campionato, bensì il tutto il 2022 con 81 punti a dispetto dei 77 del Milan, dei 68 dell’Inter e dei 67 della Juventus. Un ulteriore testimonianza, al netto di quelli che sono stati gli importanti cambiamenti compiuti dal club azzurro, di una grande tenuta mentale della squadra di Spalletti.
Questo Napoli è pronto. Ha entusiasmo, profondità, talento ed una guida tecnica che nei due anni di sosta ha saputo limare alcune parti del suo carattere. Anche la prima esperienza napoletana pare aver insegnato molto a Spalletti, che ha restituito entusiasmo alla piazza senza però mai sfociare in quell’esaltazione che può rivelarsi arma a doppio taglio. Insomma, il Napoli c’è. E ci sarà. Anche dopo la sosta. Con buona pace di tutti.