DON JUAN IN SOHO, lo spettacolo di Natale del Bellini

Don Giovanni a Soho è un adattamento del Dom Juan ou Le Festin de pierre di Molière (Don Giovanni o il convitato di pietra) che l’autore britannico, nominato all’Oscar per miglior sceneggiatura non originale nel 2006, Patrick Marber ha realizzato in quello stesso anno per poi rimaneggiare dieci anni dopo e portare in scena nel 2016 al Wyndham’s Theatre di Londra. Caratteristica principale dei lavori di Marber è quella di innestare con grande disinvoltura il linguaggio comico-cabarettistico in strutture e personaggi mutuati da testi più o meno classici. È il caso di Don Giovanni a Soho, in cui il britannico rispettando la struttura del Don Giovanni di Moliere, o per meglio dire, ritagliandone il calco, lo trasferisce nella realtà della Londra di oggi e di un preciso e assai noto quartiere del West End: Soho, la zona a luci rosse!
Quinta scenica naturale, Soho, fa da sfondo alle vicende di DJ, il nostro Don Giovanni, che incarnando molti degli archetipi del maschio contemporaneo medio, un fascinoso antieroe, una figura moralmente deprecabile e ambigua, finisce però col risultare straordinariamente unico nella sua potente radicalità, nel suo essere estremo, punk.
In sintesi attualità e forza di un personaggio, che trova la forza di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male. Vale a dire, che molti oggi nella società del divismo di massa e dell’ostentazione a ogni costo, vogliono essere Don Giovanni, ma solo pochi, riescono ad esserlo veramente e pochissimi ne accettano fino in fondo le conseguenze

“Credo che la lettura di questo Don Giovanni non si inscriva nella tradizione delle riletture di questo testo, da Molière, a Mozart a Tirso de Molina… non è questa la pista, non è questo il filo interpretativo. Piuttosto è nella figura intrinseca di un tipo come Don Giovanni, oggi, che sento un abbrivio alla nostra epoca. È la sua identità nel presente che lo fa essere contemporaneo e da cancellare?”

Gabriele Russo

RASSEGNA STAMPA

[…] L’allestimento diretto da Gabriele Russo funziona, grazie a un ritmo sostenuto e un impianto scenico indovinato, un girevole su cui passano e si stagliano personaggi in una specie di danza un po’ macabra. Molte caratterizzazioni inoltre sono gustose – lo Stan di Alfonso Postiglione, il Louis di Mauro Marino – intorno all’inesauribile Daniele Russo, un narciso negativo da cui ci si lascia, per quanto inorriditi, affascinare.
Masolino D’Amico, La Stampa

[…] Si canta, si balla, si copula, ci si diverte, si corre e si rincorre la vita insomma, quella patinata da rotocalco scandaloso o scandalistico, quella falsa dei sogni di tanti e vera nella realtà di pochi. E Gabriele Russo tutto questo l’ha ben orchestrato nel gioco rapido lieve e lucidamente ironico del suo spettacolo, con bella prova come s’è detto di Daniele Russo e Alfonso Postiglione. […]
Giulio Baffi, la Repubblica

[…] Daniele Russo è spudorato e fascinoso quanto basta a renderci simpatico un mostro. […] Perché riesce ad identificarsi mimeticamente nelle feconde contraddizioni del personaggio. […] La regia di Gabriele Russo asseconda la vitalità del personaggio nel dinamismo della messinscena.
Fabrizio Coscia, Il Mattino

 

Don Juan in Soho
di Patrick Marber
Ispirato al Don Giovanni di Molière

traduzione a cura di Marco Casazza

scene Roberto Crea
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia

regia Gabriele Russo

con
Daniele RussoDon Juan
e con in o. a.
Alfredo Angelici …Pete
Noemi Apuzzo …Elvira
Gaia Benassi …Lottie
Claudia D’Avanzo …Mattie/Dalia
Gennaro Di Biase …Vagabondo
Carlo Di Maro …La Statua
Sebastiano Gavasso …Aiace
Mauro Marino …l Padre
Arianna Sorrentino …Ruby
Alfonso Postiglione …Stan
Gianluca Vesce …Colm

Produzione Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini

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