Il segreto del Talento, al San Ferdinando successo per il lavoro di Paolo Colletta. Si sorride e si riflette

Melina e La Dernier, ladre improvvisate per necessità, sono due donne in crisi, due artiste, sorprese nel loro disperato tentativo di uscire dal cono d’ombra in cui sono piombate.

In questa frase presa dalla presentazione sul sito del teatro San Ferdinando la trama de “Il segreto del talento”. Due artiste che improvvisamente pensano di aver perso il loro talento, quel talento che si sono trovate senza alcune merito, dono di madre natura, e che ha permesso loro di vivere in un certo modo.

Una commedia breve, e tutto sommato non è affatto una cosa negativa. A volte, troppe volte, si ha la sensazione che si “allunghi il brodo” per arrivare a due ore di rappresentazione senza che ce ne sia bisogno alcuno. In questo caso poco più di un’ora sono la durata ideale. Il pubblico resta con gli occhi sul palco, senza quei cali di attenzione che vengono percepiti e che non favoriscono il lavoro di chi recita, e contribuiscono ad appesantire la commedia.

Una commedia in apparenza semplici. Sul palco solo due attrici, Teresa Saponangelo (Melina) e Elisabetta Valgoi (La Dernier). Manca del tutto una scenografia, si gioca tutto con gli effetti della luce che di tanto in tanto movimenta la scena, in pratica ponendo in primo piano dei cubi in cui ci sono dei musicisti.

Le due donne, ladre per necessità, che parlavano del talento perso. Tema estremizzato, ma che di certo è un problema per chi va verso la terza età. Il tutto alleggerito da un dialogo tutt’altro che pesante, che ha regalato più di un sorriso al pubblico.

Commedia gradevole. Che ha unito il sorriso ad un tema tutt’altro che allegro. Missione compiuta dal regista Paolo  Colletta che ne ha firmato anche i testi insieme a Valerina Perrella.

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