Al San Ferdinando da martedì 7 di scena “La morte e la fanciulla”

Un paese che ha appena raggiunto una fragile democrazia. Un avvocato, Gerardo Escobar, appena nominato a presiedere una commissione di indagine sui desaparecidos. Una donna, sua moglie Paulina Salas, ancora segnata dalle torture subite durante la dittatura. La loro casa isolata vicino al mare…

Una notte Gerardo ritarda, ha forato una gomma, uno sconosciuto si ferma e lo accompagna a casa. A notte inoltrata lo sconosciuto torna a bussare alla porta degli Escobar. E nel cortese dottor Miranda, Paulina crede di riconoscere il medico che l’ha torturata e stuprata sulle note di un quartetto di Schubert – La morte e la fanciulla – durante la prigionia. Paulina sequestra il dottor Miranda: vuole una confessione. Perché per sopportare la violenza della memoria, Paulina deve sperare in una liberazione. Che solo la parola del suo torturatore potrebbe darle. Perché l’angoscia del sopravvissuto è nel non poter dimenticare, ma anche nel vedere che gli altri dimenticano, rimuovono, non credono o non ascoltano più, come se si trattasse di un privato incubo notturno.

L’interrogatorio di Paulina dà luogo a un rovesciamento delle parti: i ruoli di vittima e di carnefice si ribaltano. L’uomo legato e imbavagliato sotto il tiro implacabile della donna subisce un processo sotto gli occhi del marito, chiamato a svolgere il ruolo di avvocato difensore del dottor Miranda e convinto all’inizio che, se la confessione sarà estorta, la verità continuerà a essere inafferrabile. Ma convinto anche che il sequestro di persona e quel giudizio sommario, celebrato in casa sua, screditeranno il lavoro della commissione e lui stesso come suo presidente, frenando forse irrimediabilmente la ricerca della verità. Sotto i suoi occhi, però, si andrà formando pian piano la consapevolezza insostenibile, oltre ogni sua immaginazione, di quello che sua moglie ha dovuto ripetutamente subire per non aver mai rivelato sotto tortura il suo nome, permettendo a lui di salvarsi e di sfuggire agli aguzzini.

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