Slava riporta in scena al Bellini sogni e fantasia
Chi capitasse al Bellini in questi giorni senza sapere nulla di Slava’s Sonowshow potrebbe restare traumatizzato. A teatro ti aspetti di ridere, riflettere: c’è sempre più o meno una storia da seguire. Nulla di tutto questo. Slava’s è tutt’altro, è un genere a parte, un qualcosa che, se non hai visto lo spettacolo, fai anche fatica ad immaginare.
Premessa indispensabile per provare a far capire a chi fosse intenzionato ad andare a vedere lo spettacolo in cartellone fino a domenica (ma i biglietti sono quasi impossibile da trovare) cosa lo aspetta. Slava’s è un evento a se, un qualcosa di diverso da tutto il resto. Slava, il suo ideatore, è considerato il miglior clown al mondo. Per sua stessa definizione il suo è un “teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe, che sfugge a qualsiasi definizione”.
Le parole chiave sono “sogni” e “fiabe”. E’ questa la sensazione che si prova ad assistere allo spettacolo. Si vive una fiaba. Uno spettacolo che è una sequenza ininterrotta di magie, come la tempesta di carta che infuria su tutta la sala, e gli enormi coloratissimi palloni che pianano sulla platea.
Poco meno di due ore di trionfo della fantasia, dei colori. Anche se non c’è nessuna trama, si tratta solo di una sequenza dei numeri più belli e famosi di Slava. Uno spettacolo che sembra fatto soprattutto per i piccini, ma che piace tantissimo anche agli adulti, che per due ore tornano ad essere bambini.
Un solo piccolo, probabilmente inevitabile, problema: chi ha già visto lo spettacolo troverà che è la riproposizione dello spettacolo visto in passato. A volte anche la musica è la stessa dello spettacolo cui si è assistito negli anni scorsi. Ma si tratta di peccato veniale, probabilmente, come detto, inevitabile.
In ogni caso uno spettacolo da vedere. Perché uno spettacolo unico del suo genere.
