Napoli e Atalanta nel segno di Beppe Goal !

E’ la sua partita in tutti i sensi Si parla di uno dei centravanti più forti degli anni 70’ della storia del calcio Napoli . Se non il più forte ma comunque il più costo Si parla del Banco di Napoli dell’eraa Ferlaino degli anni 70’ Idolo della folla azzurra per diversi anni chiamato da tutti Beppe Goal Beppe Savoldi nasce  a Goriago provincia di Bergamo il 21 gennaio 1947 è tra i centravanti italiani più prolifici della sua generazione .Nella serie A ha collezionato 405 presenze segnando 168 reti, ponendosi in quindicesima posizione nella clCapocannoniere della Serie A 1972-1973 e per 3 volte della Coppa Italia, vanta il primato dell’attaccante che più volte (12) è riuscito a presenziare nella top ten dei marcatori della massima serie italiana.[3]assifica dei marcatori di tutti i tempi Fisico longilineo da giocatore di Basket è stato il vero centravanti d’area di rigore L’elevazione di Savoldi pardon di Beppe Goal mai fu raggiunta da qualsiasi bomber del suo tempo . Forte di testa ed implacabile rigorista Esordì in Serie A nel 1965, diciottenne, con la maglia dell’Atalanta.[8] Fa il suo debutto a livello professionistico il 29 agosto in Coppa Italia, segnando anche un gol contro il Hellas Verona.[9] L’esordio in massima serie risale invece al 5 settembre successivo, in Atalanta-Fiorentina (1-1), prima giornata del campionato 1965-1966:[10] in questa partita il tecnico degli orobici, Héctor Puricelli, lo schiera come ala sinistra, ruolo che Savoldi ricopre anche nella successiva giornata di campionato, chiusa con un pareggio a reti bianche contro la Juventus. Successivamente Puricelli (che sarà esonerato dopo cinque giornate[7]) lo mette da parte, e anche con il suo sostituto, Stefano Angeleri, Savoldi continua a giocare principalmente nelle giovanili bergamasche; torna in prima squadra il 24 ottobre, giocando come mezzala in Atalanta-Lazio (0-0).[10]   Nel 1968 fu ceduto al Bologna del Petisso Pesaola Sotto la torre degli asinelli gioca i primi 7 anni segnando 85 reti in 201 presenze e sollevando sollevando due Coppe Italia nel 1970, anno in cui si fregia anche della Coppa di Lega Italo-Inglese, e nel 1974. I successi nella coppa nazionale arrivano entrambi col trionfo di Savoldi nelle relative classifiche marcatori, e sono inframezzati nel 1972-1973 dall’affermazione anche come capocannoniere della massima serie, con 17 reti, a pari merito con Gianni Rivera e Paolo Pulici.

Proprio coi bolognesi è suo malgrado protagonista di un fatto passato alla storia del calcio italiano: durante una trasferta ad Ascoli Piceno nella stagione 1974-1975, Savoldi realizza un gol regolare ma non convalidato per l’intervento di un raccattapalle, Domenico Citeroni, che da dietro la rete respinge volontariamente la palla in campo dopo che la stessa aveva già varcato la linea di porta, ingannando così l’arbitro. Ironia della sorte a Bergamo arriva Clerici , el Gringo, attaccante dal goal come un pistolero dei film di Sergio Leone . Poi la svolta Clerici che era stato un idolo della folla azzurraa viene ceduto al  Bologna E chi arriva a Napoli Lui Beppe Goal Nel luglio del 1975 il Bologna cedette Savoldi al Napoli per la cifra di un miliardo e quattrocento milioni di lire,[20] più la cessione (ancora una volta) di Clerici e la metà del cartellino di Rosario Rampanti (fino ad allora in comproprietà tra Napoli e Torino), valutati nel complesso 600 milioni:[20] la cifra totale, fece guadagnare a Savoldi l’appellativo di Mister due miliardi. A Napoli il longilineo giocatore ex giocatore di Basket diviene l’idolo della Torcida azzurra

 

Tale operazione, la più costosa mai portata a termine nel mondo del calcio professionistico fino ad allora[20] fu aspramente contestata anche nello stesso capoluogo partenopeo, in un periodo di grave crisi economica e recessione (che diede adito ai rappresentanti sindacali di argomentare che con metà della cifra spesa sarebbe stato possibile rimborsare ai netturbini della città gli stipendi arretrati loro dovuti dal Comune di Napoli);[20][21] tuttavia la passione sportiva dei napoletani prevalse sulle istanze sociali della città e la società registrò, grazie all’acquisto di Savoldi, 75 000 abbonamenti entro la fine  dell’agosto successivo[22] con conseguenti tre miliardi di lire di incasso.[22] Nei quattro anni trascorsi sotto al Vesuvio sigla 77 gol complessivi,[23] vincendo nel 1976 un’altra Coppa Italia e una nuova Coppa Italo-Inglese; realizza inoltre due quaterne, in un Napoli-Foggia (5-0) di campionato[24] e in un Napoli-Juventus (5-0) di Coppa Italia del 1978, edizione che lo vide prevalere come miglior marcatore grazie a uno score di 12 reti, primato dell’epoca — superato in seguito dal solo Gianluca Vialli nell’edizione 1988-1989. Forte fisicamente e con un’elevazione di testa Beppe Goal si fa apprezzare anche come cantante incidendo un disco dove compaie non solo suo figlio Gianluca ma anche Gianluca di Marzio re degli esperti del calcio mercato e figlio del sempre rimpianto maestro Gianni di Marzio Con il Napoli Beppe Goal si fa apprezzare anche come persona Quando vien come opinionista a Napoli la gente lo ferma compiaciuta e felicee di salutare un idolo come uomo e come giocatore Con la camiseta azzurra Beppe Goal resta  dal 1975 al 1979 con 118 presenze incorniciate da 55 gioie per la platea azzurra che affollava l’allora San Paolo al grido di Beppe Goal . Nell’estate del 1979 torna da capitano a Bologna dove, al termine della stagione, risulta coinvolto nello scandalo del Totonero venendo squalificato per tre anni e mezzo.

Dopo uno sconto di pena di due anni concesso dalla Federcalcio (dopo la vittoria azzurra al campionato del mondo 1982), ritorna in campo per un’annata con la squadra dei suoi esordi, l’Atalanta, nel campionato di Serie B 1982-1983. A fine torneo, dopo aver segnato 1 gol in 16 presenze, dà l’addio al calcio giocato. Comprendendo anche la sua prima parentesi con gli orobici, gioca un totale di 83 partite con la maglia nerazzurra, realizzando 22 gol.[8]   Ottimo bomber ,ottimo opinionista ma soprattutto grande uomo gentile e disponibile per qualsiasi intervista e commento E’ proprio vero Signori si nasce e signore lo è Giuseppe Savoldi da  Gorlago  per tutti e per sempre “ Beppe Beppe Goal “

Ecco il testo della canzone

La favola del pallone

“Papà, non mi riesce di dormire e sai perché
ho voglia di parlare un po’ con te!”

“Lo sai, si è fatto tardi e se mamma viene qua
ti vede sveglio e poi ti sgriderà”

“Ti prego, dai, raccontami le storie che tu sai
di quelle che non ho sentito mai”

“Di favole, ti giuro, che davvero non ne so
ma una sul pallone se mi riesce te la inventerò”.

Albertosi era amico di Zoff,
Antognoni Rivera incontrò
e tutti insieme poi si misero a giocare
con un palla di giornale.
E poi Bettega Riva portò,
Boninsegna con Rossi arrivò
e in quel cortile senza prato
noi facemmo un campionato
e chi vinse ebbe una coppa di gelato.

E in mezzo a quel cortile tanta gente si riunì,
vennero pure dalla serie B.
Fu eletto cannoniere chi segnava meno goal
e tutti quanti insieme
facemmo a gara per volerci bene.

Albertosi era amico di Zoff,
Antognoni Rivera incontrò
e tutti insieme poi si misero a giocare
con un palla di giornale.
E poi Bettega Riva portò,
Boninsegna con Rossi arrivò
e in quel cortile senza prato
noi facemmo un campionato
e chi vinse ebbe una coppa di gelato

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