Ucraina, allarme per Zaporizhzhia , le ultime allarmanti notizie

Gli Stati Uniti non hanno ancora prove che la Cina abbia fornito armi alla Russia ma, se lo facesse, questo “amplierebbe la guerra potenzialmente a livello globale”, avverte il capo del Pentagono.

In Ue intanto i leader si preparano a volare in Cina per discutere il piano di pace di Xi.

Von der Leyen e Macron andranno a Pechino a inizio aprile. Anche Borrell annuncia presto un viaggio in Cina. Per lo spagnolo Sanchez il piano di Xi “ha spunti interessanti”.

“A seguito del calo dell’acqua dal bacino idrico di Kakhovka, esiste il rischio di un guasto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa. Questo potrebbe significare un possibile scenario di Fukushima nel mezzo del continente europeo a causa della Russia”. A sostenerlo è il ministro della Protezione ambientale e Risorse naturali dell’Ucraina, Ruslan Strilets, in un aggiornamento su Facebook. Secondo il ministro, quasi 5 milioni di ucraini non hanno accesso all’acqua potabile, e un altro 70% della popolazione potrebbe rimanere senza questa risorsa a causa dei bombardamenti russi.

Kiev pronta a lanciare una controffensiva a Bakhmut

 

Biden: attacco a membro Nato è attacco a tutti

“Un attacco contro uno è un attacco contro tutti”: lo ha ribadito Joe Biden, rilanciando l’impegno della mutua difesa dei Paesi Nato mentre parlava del conflitto ucraino al parlamento di Ottawa.

“Manterremo la pressione su Putin con le sanzioni e continueremo a fornire assistenza a Kiev”, ha detto Biden.

La Cina ha preso un impegno significativo con la Russia, ma finora non ha fornito armi a Mosca, ha detto Biden.

Austin: se la Cina arma Mosca si rischia il conflitto globale.

Se la Cina dovesse decidere di armare Mosca “prolungherebbe il conflitto e certamente amplierebbe la guerra potenzialmente non solo nella regione ma a livello globale”, è stato il monito lanciato a Pechino dal capo del Pentagono Lloyd Austin.

Mosca da parte sua non pensa ad alcun ritiro, e minaccia anzi di spingersi fino a Kiev e Leopoli, se necessario: parola del falco Dmitri Medvedev.

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