Tensine in Sudan , gli italiani nelle mani della Meloni !
Ancora tensioni in Sudan nonostante la tregua di tre giorni concordata tra le forze armate e i paramilitari. Intanto, è corsa all’evacuazione degli stranieri, italiani compresi. Sono 140 gli italiani nel Paese, come ha precisato a Sky TG24 il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Stiamo lavorando per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”, ha aggiunto. Per loro è pronto a partire, su disposizione della Difesa, un piano per l’evacuazione

“Ci sono gli aerei della nostra areonautica militare pronti a Gibuti”, ha specificato Tajani che ha anche ricordato come l’ambasciata italiana in Sudan sia aperta. “Tutti gli italiani sono in contatto” con la struttura “e molti sono già dentro la residenza, dove ci sono viveri e acqua e il necessario per produrre energia”

Sui tempi dell’evacuazione, Tajani ha chiarito che “dipende dall’evolversi della situazione, sono momenti molto delicati. Il governo segue minuto per minuto” gli sviluppi. “Siamo in contatto per due fazioni per sostenere la tregua e il cessato il fuoco”, ha anche aggiunto il ministro
Sudan, Tajani a SkyTG24: “Lavoro per sicurezza concittadini”. VIDEO

Si lavora ad una replica dell’operazione Afghanistan, dedicata però stavolta solo ai cittadini italiani. Intanto è già finito l’incubo per 18-19 turisti sorpresi dalla guerra mentre erano in crociera nelle acque di Port Sudan: sono potuti sbarcare a Hurghada in Egitto, come ha detto Tajani

Anche la premier Giorgia Meloni, sta seguendo l’evoluzione del conflitto e ha tenuto una riunione con Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, e i responsabili dell’Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza. È stata esaminata la situazione sul terreno, in contatto diretto con le unità presenti in Sudan, e predisposto un piano di emergenza per la tutela dei nostri connazionali

Intanto si intensificano gli scontri. “Nonostante l’annuncio di una tregua di tre giorni per l’Eid al-Fitr”, la festa di fine Ramadan, “sabato mattina a Khartoum si sono intensificati gli scontri tra l’esercito sudanese e le forze di supporto rapido”, i paramilitari della Rsf, scrive il sito Sudan Tribune

Stamattina “sono state segnalate esplosioni e scontri nelle aree circostanti il Comando generale dell’esercito e il palazzo presidenziale di Khartoum. Gli scontri si sono poi estesi ai quartieri di Hillat Hamad, Khojaly e Arkaweet”