Scusate il ritardo…ricomincio da tre !

Pasquale e Angela Spera e Raffaella Rossi 

La storia ha voluto finalmente essere buona verso il popolo napoletano Dopo trentatré anni il cielo azzurro s’illumina del tricolore simbolo di colui che ha vinto il massimo campionato di serie A Sono passati giusti trentatré anni da quel 29 aprile quando il Napoli del più forte giocatore di tutti i tempi conquistò il suo ultimo scudetto Lo vinse beffando con sfizio l’arroganza del Milan del Cavaliere Berlusconi e dell’antipatico ma bravo allenatore Arrigo Sacchi Fu un testa  a testa pieno di veleni , polemiche ed insinuazioni da parte del diavolo rosso nero che non poté  digerire la giusta vittoria a tavolino del Napoli contro l’Atalanta del compianto Mondonico. Una vittoria causata dall’inciviltà di un tifoso bergamasco che colpì il forte centrocampista anzi tutto campista Alemao. In quella stessa giornata di campionato a Bologna si consumò invece una clamorosa ingiustizia arbitrale Il solito Mi Lanese arbitro messinese ma dal cuore nordico annullò un goal regolarissimo di Marronaro Un goal annullato che fece scalpore perché il pallone aveva oltrepassato di gran lungo la linea bianca che delimita la gioia per un goal alla disperazione del non goal Oggi quel goal sarebbe stato super convalidato con la goal line , con quell’orologio che se vibra regala gioia alla tifoseria della squadra che ha segnato In quella stagione però lo sfizio fu doppio Perché mentre il Napoli del DIOS del calcio stravinceva senza aiuti arbitrali e grazie alla maestosità di re Diego supportato da una grande squadra a Verona per il diavolo rosso nero si consumava la beffa più grande Dopo essere passato in vantaggio fu raggiunto dall’unico goal di Sotomayor che solo per questa rete resterà nella storia del massimo campionato di serie A . Poi al diavolo saltarono i nervi Il prima ad indiavolarsi fu Rijkaard, che fu espulso dal bravo Lo Bello di Siracusa, poi tocco a Van Basten e successivamente ad Arrigo Sacchi. Alla fine della contesa Pellegrini terzo con un beffardo pallonetto mandò all’inferno il diavolo e in paradiso gli azzurri di DIOS La domenica dopo il Napoli affrontò la Lazio, altro ricorso storico, e fu festa piena Un calcio di punizione sempre magistrale di re Diego fu trasformato da uno stopper che innalzandosi nel paradiso azzurro e colpendo di testa regalò la seconda gioia tricolore alla torcida azzurra Il nome di quel giocatore che resterà scolpito nella storia del Napoli è Marco Baroni Dopo trentatré anni il Napoli domenica alle 15.00  come quel dì del 29 aprile è pronto a riscrivere una storia . Una storia caratterizzata da dopo l’addio di notte del povero re Diego , da sconfitte , pianti e lutti Come non ricordare la morte dei poveri Sergio Ercolano e Ciro Esposito morti per la loro fede azzurra Una storia che ha portato al fallimento nel 2004 e poi alla rinascita grazie ad un imprenditore di origini irpine e torresi che rilevò il nulla Alla prima sfida contro il Cittadella la squadra azzurra vide l’allora chiamato San Paolo strapieno Si è passati con Della dal fallimento alle vittorie  . Grazie alla bravura e alla costanza del mister friulano Eddy Regia iniziò la risalita azzurra.  Ci furono le due promozioni dalla serie C alla B in due anni e dalla serie B alla serie A al primo colpo Poi arrivò Mazzarri che con la sua grinta riportò una vittoria a Napoli E che vittoria. Battendo per due a zero l’odiata corazzata juventina si conquistò la coppa Italia 2011-12 Successivamente ci fu però lo scippo di Pechino.  Si vinse una coppe Italia insanguinata dal gesto di un killer travestito da tifoso che sparò vigliaccamente alle spalle del povero Ciro Esposito Successivamente a quella tragica serata a Doha si vinse l una super coppa bellissima ed intensissima sempre contro l’odiata Juventus.  L’iberico Don Rafè Benitez signore madrileno a Napoli iniziò a regalare non il sapore bello della vittoria ma anche il senso d’internalizzazione che mancava da sempre nella nostra squadra ma non nella città conosciuta tra le più belle e passionali del Mondo. Poi arrivò la grande bellezza di Sarri che a causa della disonestà arbitrale e di poca maturità e personalità del Napoli vide lo scudetto del 2018 sfumare Ma quella grande bellezza rimarrà indelebile negli occhi dei tifosi azzurri come lo fu il Napoli di Vinicio nei primi anni 70 ‘ Si è avuto il rimpianto Ancellotti poi è arrivato il lugubre Gattuso che vedeva veleni da tutte le parti e che tuttavia ha portato una coppa Italia contro l’odiata Juve Ora dopo un campionato dominato per gioco risultati , solo tre sconfitte  due tre pareggi , proprio con l’odiata Juve al 93 un goal da Raspa d’ori ci si può avere la certezza matematica della conquista del tricolore dopo aver  battuto  nel derby campano i granata e la Lazio non ha fatto risultato al Meazza di Milano contro l’Inter . Lazio ,  ecco il ricorso storico dell’ex comandante Sarri . Trentatré lunghi anni lungo il quale solo una cosa non è mai variata, la passione di questo popolo che ha la maglia azzurra del cielo, Cielo azzurro che ora si vuole abbellire con un arcobaleno tricolore bianco rosso e verde Come avrebbe detto il grande Massimo Troisi: “Scusate il ritardo ……Ricomincio da tre!”

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