Pomigliano- Impianti sportivi del futuro: come progettarli e riqualificarli. Parla l’architetto Salvatore Romano

Incontriamo l’architetto Salvatore Romano per parlare di impianti sportivi, sul magnifico manto erboso dello stadio “Ugo Gobbato” di Pomigliano , mentre la squadra di calcio femminile che partecipa al campionato nazionale di serie A, svolge l’allenamento di rifinitura prima dell’incontro di domani.
“Il mondo dello sport vive oggi un periodo di grande trasformazione ed evoluzione, sotto tanti e diversi aspetti.” Inizia Romano
“L’emergenza sanitaria che ha recentemente investito il nostro Paese (e non solo) ha avuto delle dirette e ovvie ripercussioni anche nei confronti dello sport, che si è trovato all’improvviso a dover ripensare tutta la propria modalità di offerta e di pratica. Tuttavia, tante tendenze e fenomeni che ora stanno impattando sulla pratica sportiva a livello nazionale, erano in realtà, a chi le voleva leggere, già in atto da diversi anni e, semplicemente, durante questo periodo hanno subito una forte accelerazione.” Prosegue mostrando statistiche e ricerche in merito
“Guardare oggi al settore sportivo, significa osservare un mondo in cui sono presenti una molteplicità di offerte, sia in termini di discipline, sia in termini di modalità di pratica, sia a livello di praticanti, sia infine a livello di attenzione, e, perché no, anche a livello economico. Allo stesso tempo è anche un mondo in cui le discipline tradizionali e le modalità di pratica che abbiamo sempre conosciuto stanno vivendo un momento di difficoltà a vantaggio invece di nuovi sport che stanno raccogliendo l’interesse da parte di un numero sempre maggiore di praticanti, e di nuove modalità di “consumare” e di intendere lo sport.” Si infervora l’architetto che subito sottolinea:
“Quanto questo calo sia passeggero o quanto invece un fenomeno destinato a durare anche nel prossimo futuro, solo il tempo lo potrà confermare, ma è chiaro che in un panorama così in evoluzione servono, da parte degli operatori sportivi, nuove competenze che permettano loro di dialogare con maggiore successo con i diversi interlocutori cui oggi una società sportiva deve rivolgersi, nuovi strumenti di coinvolgimento delle giovani generazioni e, infine, nuovi modelli di offerta sportiva che non potrà più essere rivolta unicamente all’agonismo o alla ricerca del talento, ma dovrà interessare la “persona” a 360 gradi, andando ad immaginare nuovi servizi e nuove opportunità per tutti coloro che vogliano avvicinarsi allo sport e all’attività motoria”

Negli ultimi anni il concetto di sport è cambiato: non è più solo sinonimo di risultato e quindi di attività agonistica ma soprattutto di benessere psico-fisico, di relax, di gruppo e di compagnia. Uno sport per tutti e rivolto a tutti.
Le nuove strutture dovranno essere pensate come mix di spazi funzionali per lo sport, di aree per le attività sportive all’aperto, di strutture ricreative e di sosta, ponendosi in stretto contatto con il costruito esistente.
“Partendo da questa idea, ci si scontra però con lo stato di fatto delle strutture sportive: molte non sono a norma e richiederebbero interventi urgenti di manutenzione straordinaria.
L’intervento sia esso legato alla riqualificazione dell’impianto esistente o alla sua nuova realizzazione mira alla valorizzazione del contesto nel quale risulta inserito, facendo della sua immagine un riferimento anche sovralocale per la pratica dell’attività sportiva, anche in termini di accessibilità ed abbattimento alla barriere architettoniche.” Rimarca Salvatore Romano
“Il primo passo consiste nell’analisi dello stato di fatto e del contesto, prestando particolare attenzione alle geometrie e ai volumi, anche in un’ottica di efficienza energetica (diagnosi e certificazione energetica).
“Solo a seguito di queste analisi potranno essere proposte e progettate le soluzioni migliori al fine di risolvere le criticità riscontrate e di adottare materiali di riciclo e scelte eco-compatibili.

L’obiettivo principale sarà quello di creare o valorizzare un impianto sportivo funzionale in un’ottica green, che al tempo stesso sia rispettoso dell’ambiente e crei valore al territorio oggetto di intervento.”

Infine, Romano, tende a precisare ed a puntualizzare:
“Nello specifico si punterà a realizzare un impianto sportivo funzionale che sia in grado di soddisfare i bisogni della collettività, sia confortevole e sicuro, sia sostenibile dal punto di vista energetico ed infine sia un luogo di svago e di sviluppo di relazioni sociali”
Perseguire lo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza dei benefici derivanti dallo svolgimento di attività sportiva e motorio-ricreativa, intesa come strumento di attuazione del diritto alla salute, al completo benessere fisico, psichico e sociale della persona ed alla prevenzione della malattia e delle dipendenze. Tale sviluppo può avvenire tramite il consolidamento degli interventi in materia già avviati e lo sviluppo di specifiche iniziative volte a garantire ad ogni cittadino di Pomigliano il diritto allo svolgimento dell’attività sportiva e motorio-ricreativa.
Tale impegno assunto dall’Unione Europea, è frutto di un lungo percorso iniziato nel 1975 con la “Carta Europea dello Sport per tutti” nella quale, all’art.1, fu per la prima volta sancito il “diritto allo sport” per tutti i cittadini europei. A tale principiò seguì, nel 1992, la sottoscrizione della “Carta Europea dello sport” (rivista nel 2001), la quale definì lo sport come “qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli”.
Dunque rafforzare le attività e le infrastrutture sportive, così da combattere l’abbandono scolastico, incentivare l’inclusione sociale e rinforzare le attitudini personali.

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