CdS – Perché vietare trasferta solo ai napoletani? Così non si scongiurano scontri in autostrada…

Di Angelo Tortora

 

Il Viminale ha deciso ieri sera: Monza-Napoli sarà una partita vietata ai residenti in Campania, ergo ai tifosi azzurri. Il motivo? Sarebbero a rischio gli incroci in autostrada tra ultrà partenopei e quelli di Roma e Udinese. Una scelta che ha fatto storcere il naso a parecchi, avendo di fatto dato un divieto solo a una parte del tutto. Lo scrive il Corriere dello Sport:

“Da lì la decisione, presa e poi “congelata” per un po’ di ore per un passaggio con il ministro, in effetti sempre molto presente nelle ultime determinazioni di divieto trasferte. Perché quel passaggio? Perché nel frattempo sono maturate probabilmente una serie di riflessioni di contorno ma non troppo: il fatto di bloccare solo la trasferta azzurra, lasciando libertà alle altre due tifoserie, ha messo qualcuno nella condizione di sollevare un dubbio lecito. O per lo meno, così si pensava. Il provvedimento così formulato ha un sapore punitivo mirato ad una parte soltanto: quasi coercetivo e ghettizzante. E, dall’altra parte, tre divieti a stagione finita e con uno scudetto già assegnato, avrebbero rappresentato una esagerazione epocale in negativo. 

Aggrovigliato in questi pensieri il provvedimento di divieto è rimasto dal ministro fino a tarda sera, fino poi avere la luce. Spazzati evidentemente via i dubbi su come potesse far eccepire l’aspetto punitivo parziale, è rimasto in piedi (per chi i fatti è chiamato a raccontarli e analizzarli) il padre dei dubbi: vietare una trasferta, appurato che lo stadio non è più il luogo dove si scatenano le rappresaglie (eccezion fatta per il momento di tensione alla Dacia Arena durante l’invasione dei tifosi azzurri con qualche friulano), significa scongiurare scontri in autostrada? Chi eccepisce è purtroppo molto legittimato a farlo”.

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