I falsi miti della donazione di sangue !

Siamo in un periodo d’emergenza totale In qualsiasi centro trasfusionale si fanno i salti mortali per cercare di ripiegare alla penuria di sangue che c’è Vi sono in giro alcuni siti false notizie che allarmano la popolazione costringendoli a non donare con la conseguenza che la situazione sangue si aggrava a scapito dei malati bisognosi di un organo come il sangue In quest’articolo vengono smentiti falsi miti . 

 

La condivisione di notizie false o fuorvianti è un fenomeno che coinvolge svariati settori della società. Con l’obiettivo di contrastarne la diffusione, la Croce Rossa italiana ha dato vista all’Osservatorio Nazionale su Fake News e Disinformazione sulla Salute in collaborazione con The Fool, società specializzata in sicurezza, monitoraggio e analisi dei media. In tema di donazione del sangue, il proliferare di false notizie può causare un grave danno ai potenziali riceventi e, in generale, al sistema sanitario.

La donazione del sangue è un atto di solidarietà fondamentale per il funzionamento del sistema sanitario. Tuttavia, circolano alcune fake news che possono influenzare negativamente la percezione della donazione del sangue. Il report di Croce Rossa e The Fool ha individuato e smontato le più diffuse.

La donazione del sangue causa HIV

Le possibilità di essere contagiati da HIV a seguito di dopo una donazione sono pari a zero. poiché I presìdi utilizzati per il prelievo sono sterili, quindi non vi sono motivi per temere di essere contagiati donando il sangue. Anche ricevere sangue da un donatore attraverso la con una trasfusione è assolutamente sicuro, grazie ai test obbligatori a cui viene sottoposto fatti sul sangue donato, che non può essere utilizzato prima dell’esito negativo.

Infatti in Italia, da oltre 25 anni non è stato registrato alcun caso di infezione HIV a seguito di trasfusione, nonostante solo lo scorso anno 639mila persone abbiano ricevuto una trasfusione, per un totale di 2.8 milioni di trasfusioni (quasi una ogni 10 secondi).

I donatori ricevono soldi in cambio della donazione

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2 giorni fa
Foto di Getty Images

La donazione in Italia è un atto responsabile, anonimo e gratuito, effettuato per legge da donatori volontari così come riportato nel Decreto Ministeriale 2 novembre 2015 che regolamenta le attività trasfusionali, inclusa la donazione di sangue. La donazione volontaria e non retribuita, oltre a rispettare i principi di universalità, gratuità ed eticità delle cure, costituisce è un’ulteriore garanzia di sicurezza per i pazienti che ricevono il sangue o gli emoderivati, perché evita che chi va a donare nasconda al medico eventuali fattori di rischio pur di ottenere un compenso.

La donazione del sangue causa effetti collaterali gravi

La procedura di donazione prevede obbligatoriamente colloquio iniziale obbligatorio con il medico, che ha il compito di valutare lo stato di salute dei donatori, minimizzando così la possibilità di eventi avversi.

Al contrario invece si può affermare che la donazione, specie se periodica, è un ottimo modo per prendersi cura della propria salute, oltre a quella degli altri. Infatti oltre a essere sottoposti periodicamente e gratuitamente a controlli medici e a esami del sangue donato, vari studi associano la donazione regolare a una riduzione del rischio di eventi problemi cardiovascolari.

E se questo non bastasse, bisogna ricordare che in seguito all’attivazione del metabolismo per ‘rimpiazzare’ il sangue donato, si bruciano fino a 650 kilocalorie, l’equivalente di 3 ore di allenamento in palestra.

Le scorte sono sempre al minimo

No, non sempre sono al minimo, ma la richiesta di sangue è sempre elevata. Vi sono alcuni fattori che influenzano la reperibilità di sangue, con differenze fra le varie Regioni d’Italia e durante i vari periodi dell’anno. L’estate, ad esempio, è uno dei periodi in cui le donazioni diminuiscono maggiormente, rendendo più difficile l’approvvigionamento del sangue e delle sue componenti, come le piastrine, utili in presenza di emorragie e nelle terapie oncoematologiche, e il plasma, necessario per produrre i farmaci plasmaderivati tra cui le immunoglobine.

Un altro fattore molto importante da tenere in considerazione poi è legato al gruppo sanguigno. Alcuni gruppi, essendo più rari nella popolazione generale, sono anche più difficilmente reperibili, come ad esempio lo “0-“ (zero Rh negativo) del quale vi è sempre costante necessità perché può essere donato a qualunque individuo, grazie anche al suo possibile uso su pazienti dei quali non è possibile conoscere preventivamente il gruppo sanguigno. Questo gruppo è infatti conosciuto anche come il “donatore universale”. Allo stesso modo possiamo osservare differenze sostanziali fra i tipi di donazioni, se per quanto riguarda il sangue intero l’Italia è fragilmente autonoma, per quanto riguarda le donazioni di plasma siamo ancora molto indietro dal poterci definire autosufficienti.

Non si può donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino Covid-19

Essersi sottoposti alla vaccinazione contro SARS-CoV-2 non espone ad alcun rischio né il donatore, né tantomeno il ricevente. Anche nei giorni immediatamente successivi (dopo 48 ore) alla vaccinazione è possibile donare sangue o plasma. Solo in caso di sintomi successivi alla vaccinazione, come febbre o spossatezza, normali conseguenze dell’attivazione del sistema immunitario in risposta a qualsiasi tipo di vaccino, bisognerà attendere 7 giorni dalla risoluzione scomparsa dei sintomi prima di donare, al fine di per evitare uno stress ulteriore al donatore. Ad ogni modo, prima della donazione è previsto un colloquio medico, che ha il compito di valutare lo stato di salute dei donatori, minimizzando così la possibilità di eventi avversi.

Il sangue dei vaccinati Covid viene buttato via

Assolutamente falso. A oggi, secondo semestre 2023, oltre il 90% della popolazione italiana risulta vaccinato contro Covid-19. Possiamo dedurre quindi che la maggior parte del sangue a oggi disponibile provenga da donatori immunizzati contro SARS-CoV-2.

Il coronavirus passa attraverso la donazione di sangue

Le regole previste per la donazione, il colloquio medico iniziale e i controlli obbligatori sui campioni di sangue prelevato sono orientati a garantire la massima sicurezza sia per i donatori che per i riceventi. Infatti in Italia, dall’inizio della pandemia, non sono stati rilevati casi di trasmissione o di sospetta trasmissione del Covid-19 tramite trasfusione di sangue su tutto il territorio nazionale.

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