I bagni del popolo, contro la monotonia del mare di agosto
di Gaetano Todisco
La monotonia non ci abbandona neanche al mare, assumendo la sua orribile forma nell’allineato e coperto di un costoso lido, dove l’appiattimento di qualunque colore e diversità è a caro pagamento.
Spingersi in mezzo al mare per capire cosa sia e per assistere poi alla varietà delle forme espressive guardando la riva, è come teatro di attori svestiti, dove a sinistra vive l’oblio della regolarità cromatica, l’ordine calcolato per guadagnare qualche posto in più, larghi ombrelloni ben saldi nella sabbia, lettini e sdraio accoppiati e numerati per utenti abbonati, poca obesità, poco rischio sulla identità del vicino con cui si continua un discorso di classe basato su scontati e noiosi temi di professionalità ,figli che vivono a Milano, sulla tragedia per lavori di ristrutturazioni di appartamenti di città a causa dell’insolvenza di architetti e direttori di lavori, corpi appena coperti da firmati costumini e finemente tatuati da micro immagini che destano la curiosità dell’occhio, con un rosolare continuo sulla griglia del lettino al sole, riposizionando ogni volta lo slip fra le natiche abbronzate e bene oleate. Aspettano tutti lo stesso orario per l’arrivo di vassoi da spiaggia con delicati e dietetici piccoli pasti, sempre avendo fra le mani un libro che resta fino all’ultimo giorno di vacanza a pagina 1 e lo stesso porteranno l’anno successivo sempre a pagina 1.
Tale e quasi immobile attività viene solo ogni tanto interrotta da speranzosi e disperati ambulanti che cercano di piazzare loro qualcosa ma con scarso profitto e puntualmente, dopo aver perso tanto tempo sotto al sole, se ne vanno a mani vuote. Ma poi sempre dal mare, assisto alla vita al lato destro del lido, i bagni del popolo, stessa acqua, stesso sole ma totale e diversa umanità .
Niente è noioso, tutto nella celebrazione delle diversità, dei colori nonchè delle totali espressioni umane. Si montano ombrelloni e seggiole tutti diversi fra loro per colori, dimensioni e riparazioni mentre si elevano colorite imprecazioni all’indirizzo di un sudato autista di piccolo bus che li ha prelevati allo sbarco del traghetto su cui hanno già consumato a morsi una parte della marenna per la giornata.
Il lembo di spiaggia è accessibile gratis a qualunque forma di essere vivente con cani legati con catene a guardia di viveri e umili stracci, all’asse dell’ ombrellone che puntualmente viene da loro sradicato nell ‘intento di raggiungere il padrone a mare che lo ha lasciato solo con la radio accesa. I corpi sono grassi e abbondanti, per gli uomini, tatuati con scarabocchi sbiaditi di raffigurazioni sacre, mentre per le donne con dediche ai propri figli o ai propri cari defunti. È di rito il continuo scambio di caffè portato da casa, ogni giorno sarà una sorpresa sul nuovo vicino di seggiola pighevole, cosa racconterà? Qual’è la sua precaria vita, le sue abituali disperazioni, i pochi soldi per campare, le immancabili colpe dello Stato, i suoi sentimenti, il forte amore per la mamma unica donna fedele, la fede in Cristo e la certezza che tutto cambierà in meglio e sicuramente, un giorno i propri figli potranno sedere all’agognato lido monocromatico a sinistra. Ma tutto è importante e tutto riempie la vita di verità nascoste, ciò che però conta e resta,sarà sempre la scelta delle verità.