L’Orchestra Scarlatti nel nome di Giovanbattista

di Riccardo Brescia

Questa sera al Cortile delle Statue non c’era il caldo africano del 15 luglio che vide una moltitudine di ventagli tra il pubblico accompagnare all’unisono le musiche del programma. E non c’è stato il temporale improvviso del 4 agosto che interruppe bruscamente l’esecuzione spingendo alcuni volenterosi del pubblico a riparare i preziosi strumenti sotto il porticato, prima che la pioggia ne alterasse la struttura. Stasera mancava Giovanbattista Cutolo, il cornista della Scarlatti Junior, cui la Nuova Orchestra Scarlatti ha dedicato il concerto. Diversamente dal Luglio Musicale, stasera, per la rassegna Unimusic ( in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli), non è stato approntato alcun palco. I musicisti avevano le loro postazioni sui basoli del Cortile, mescolati al pubblico, alla gente, alla Città. La presenza del Sindaco, della sig.ra Daniela Di Maggio, madre del musicista assassinato, hanno offerto lustro e passione ad una serata di grande musica. Il Direttore Gaetano Russo è intervenuto brevemente nelle pause tra un brano e l’altro e – con voce ferma, profonda, voce di un padre quando deve dare una direzione al figlio – ha espresso il suo invito alla Città a non lasciare sola l’Orchestra, a seguirla dovunque suonasse ( ha ricordato che Napoli è l’unica città a non disporre di un Auditorium; quello storico della Rai non è più in uso). Ha chiarito quanta difficoltà ci fosse a suonare in questo splendido spazio messo a disposizione dalla Federico II, dichiarando che nessuna orchestra al mondo di questi livelli – e dotata di questo elevato numero di musicisti – suonerebbe con distanze così ristrette, distanze che farebbero venir meno l’elemento collante di un’orchestra che si rispetti: la concentrazione ( più volte l’ha ripetuto); tutti sono importanti; non c’è unicità; il singolo si annulla; ciascuno deve essere a disposizione del di tutti. L’Orchestra, esempio di una società coesa, concetto consegnato direttamente al Sindaco Gaetano Manfredi presente nel cortile. Da Napoletani – parole ancora del Direttore – i musicisti sono in grado di adattarsi, ce l’hanno nel DNA e, malgrado distanze proibitive, riescono a ritrovare anche in questa sede la concentrazione necessaria ad esecuzioni di qualità anzi, ne fanno un volano per amplificare gli effetti della disponibilità richiesta dell’Uno verso Tutti. I brani presentati sono stati tratti dal repertorio classico di Bach, Charpentier, Sibelius, Mozart, Beethoven, e due composizioni di Gaetano Russo e Roberto Persico. Ciascuna nota ha costituito un frammento della colonna sonora ideale per una serata dai toni sommessi e impetuosi, dove la compostezza dei musicisti si è accompagnata al silenzioso grido di dolore della sig.ra Di Maggio; dove il disordinato pubblico seduto mescolato a chi non ha trovato posto libero (la gentilezza della Polizia e del servizio di sorveglianza del cortile ha acconsentito l’accesso a un numero di spettatori ben superiore del consentito) ha regalato un’atmosfera ovattata a quel luogo di studi e di maturazione delle coscienze di chi fa solo dello studio il veicolo per la propria affermazione nella società. L’acustica perfetta, disturbata da un solo un passaggio aereo; la tenue illuminazione dei portici e quella cinematografica della ribalta; le suadenti melodie spiegate dal direttore prima di ciascuna esecuzione, hanno reso indimenticabile un momento che tutti vorremmo dimenticare, perché non avremmo mai voluto partecipare così numerosi ad un concerto dedicato ad un giovane musicista che non potrà più dar voce al suo strumento. A conclusione del programma, tra gli sguardi stavolta tesi e mesti dei giovani talenti della Scarlatti (chi li ha mai visti così seri e fermi a fine concerto; sono ragazzi, molti giovanissimi e a fine concerto li abbiamo sempre visti sorridere, tirare sospiri di sollievo, riavviarsi con una mano i capelli, scambiarsi sguardi di scherzo e complicità) il Direttore Russo ha chiamato a sé e abbracciato la mamma di Giovanbattista. La serata è per lui. La sig.ra Daniela commossa ha ringraziato e chiesto al pubblico di urlare con lei “Giogio’ vive!”. Il Direttore prima di congedare l’orchestra ha chiesto di impiegare lo spazio dei bis ad un minuto di silenzio. In quel minuto è risuonato l’eco dello strumento che stasera mancava e a conclusione, con il suo “Grazie” il Direttore ha voluto ricordare al pubblico che lasciava silenzioso il Cortile di non abbandonare la Nuova Orchestra Scarlatti, perché se il pubblico la segue, l’Amministrazione non dimenticherà quanto importante sia un’orchestra stabile cittadina con un suo auditorium funzionale e disponibile per tutti. La Città Nuova, quella che tutti desideriamo, passa soprattutto per una buona dose di impegno personale. Giogio’ vive: lasciamo rivivere la Nuova Orchestra Scarlatti.

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