Terremoto Marocco, bilancio drammatico !
Famiglia bloccata sull’Atlante sta rientrando
Sta tornando a casa la famiglia italiana bloccata sui Monti dell’Atlante a seguito del terremoto che ha colpito il Marocco. I tre turisti, padre, madre e figlio di 15 anni, in Marocco dal 31 agosto, sono in auto in viaggio verso Taroudant, attesi al passo del Tiz’n Test dal console italiano di Agadir Antonella Bertoncello. È quanto si apprende da fonti locali, secondo cui i tre hanno superato il passo con la frana.
Rabat: in questa fase aiuti da solo 4 Paesi
Rabat ha «effettuato una valutazione precisa delle esigenze sul campo» e «in questa fase specifica» della drammatica emergenza provocata dal terremoto «ha risposto favorevolmente alle offerte di sostegno di Paesi amici, vale a dire da Spagna, Qatar, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti». È quanto segnala una nota del ministero dell’Interno marocchino ripresa da “L’Opinion”, con la quale il governo del paese duramente colpito dal sisma di venerdì punta a porre fine alle polemiche suscitate dal rifiuto di aiuti, sollevate soprattutto da parte francese. Il ministero degli Interni marocchino ha chiarito nella nota di aver accettato l’aiuto offerto solo da quattro paesi «in questa fase specifica», giustificando la sua decisione «tenendo conto che la mancanza di coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente». In ogni caso, il governo non esclude di chiedere aiuto ad altri Paesi, se necessario: «Con l’avanzamento delle operazioni di intervento, la valutazione dei possibili bisogni potrebbe evolversi, il che consentirebbe di sfruttare le offerte di sostegno presentate da altri Paesi amici, secondo le esigenze specifiche di ogni fase».
Il team italiano in Marocco: «In alcune zone nessun soccorso»
«Abbiamo raggiunto località dove non sono arrivati i soccorsi, ci sono ancora morti sotto le macerie e gente che tenta da sola di tirarli fuori. Qui le persone sono prive di qualsiasi assistenza e non era arrivato nessuno, quando ci hanno visti si sono gettati sulle nostre macchine. Siamo qui in forma privata non c’entra niente lo stato italiano». È quanto afferma Cicchetti Marchegiani, presidente del Raggruppamento operativo emergenze (Roe), colonna mobile di Protezione civile, partito da Roma e ora in Marocco con un team di quattro persone.
La squadra scouting del Roe ha raggiunto le località più colpite alle pendici della catena montuosa principale del Marocco e si trova ad Adassil, per poi andare a Imindounit.
Sale a 2.500 il bilancio delle vittime
Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito il Marocco venerdì notte è aumentato a quota 2.497: lo scrive il media marocchino Medias24, che cita il ministero dell’Interno. I feriti, aggiunge, sono almeno 2.476. Secondo il nuovo bilancio ufficiale, tra le aree più colpite ci sono le province di Al Haouz con 1.452 vittime, Taroudant con 764 e Chichaoua con 202. Seguono le province di Ouarzazate con 38 morti, Marrakech (18), Azilal (11) e la prefettura di Agadir (5). Nella Grande Casablanca si contano 3 vittime. Si segnalano decessi anche nelle province di Youssofia e Tinghir.
Decine di migliaia di persone hanno trascorso in Marocco la terza notte all’aperto, mentre sui monti dell’Atlas continua la disperata corsa contro il tempo per salvare i sopravvissuti dalle macerie, dopo il terremoto di magnitudo 6,8 che venerdì ha ferito il Paese, provocando crolli, strade interrotte, la distruzione di interi villaggi con oltre 2.122 morti e 2.400 feriti gravi, secondo l’ultimo bilancio diffuso dalle autorità marocchine. E mentre negli ospedali si accalcano le file per donare il sangue, il governo marocchino ha confermato di aver accettato aiuti di emergenza solo da Regno Unito, Spagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti e che le squadre di soccorso di questi Paesi sono in viaggio verso il Marocco.