La vittoria con l’Udinese ha un padre: Garcia

Per una sera si è rivisto il Napoli dell’anno scorso. Una squadra che ha aggredito alto, che non si è fermata mai. Che dopo aver sbloccato il risultato, ha cercato il secondo, il terzo, il quarto gol. Come mai?

Tre ipotesi. La prima: le polemiche delle ultime ore hanno caricato la squadra. Che ha deciso di giocare come sa, mettendo da parte le megalomanie dovute allo scorso anno. La seconda: sta crescendo la condizione atletica, dopo una preparazione dura, molto diversa da quella degli ultimi anni. La terza: Garcia ha deciso di tornare al passato, dando indicazioni simili a quelle che dava Spalletti. C’è una quarta ipotesi: ossia che hanno inciso tutti e tre i fattori.

Personalmente ritengo vera l’ultima ipotesi prospettata: ossia che sia stato un concorso di cause. La squadra sta meglio fisicamente, Garcia ha cambiato qualcosa, e le polemiche di queste ore hanno dato un qualcosa in più. Le prime due ipotesi sono quasi logiche. Si è parlato dall’inizio della stagione di un cambio di intensità nella preparazione, ovvio che occorresse qualche settimana in più per avere brillantezza. Garcia è venuto a Napoli con alcune idee. Adesso poco alla volta sta trovando la quadra. Non sarà il miglior allenatore al mondo, ma di certo non è un ciuccio.

Ma è possibile che tutto sia avvenuto in maniera così rapida, improvvisa? Le polemiche di queste ore hanno avuto il loro peso. La squadra ha fatto blocco. In genere capita quando i giocatori fanno gruppo, contro un nemico comune.  Il Napoli di Sarri si caricava nel pre-partita urlando contro il presidente. Adesso non sappiamo chi sia il nemico, ma possiamo dire che Garcia è stato bravissimo a gestire la cosa. Chi si aspettava una mezza rivoluzione nella formazione titolare è rimasto deluso. Ma è stato un segnale evidente. Hanno giocato i titolari, anche Osimhen e Kvara finito nell’occhio del ciclone. Garcia si è preso la squadra schierandosi con i calciatori. Alla fine è lui il trionfatore della serata.

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