Lazio, Immobile: “C’è chi mi critica, ma farò ricredere anche il più scettico”

Di Fabrizio Battipaglia  

Intervistato da Il Messaggero, dopo la mancata convocazione in Nazionale a causa dell’inforrunio al flessore destro che gli ha fatto saltare anche il match di domenica Lazio-Atalanta, è un Ciro Immobile piuttosto amareggiato quello che ha risposto alle domande sul periodo no in biancoceleste, il tutto caratterizzato dalle critiche dei tifosi – alcuni, ci tiene a precisare – eccessive a suo parere:

Possono bastare dieci partite a far dimenticare chi ha fatto la storia della Lazio?

«A quanto pare sì. Ma solo per alcuni, perché poi anche domenica gli striscioni della Nord e della Maestrelli mi hanno emozionato, mostrandomi il loro sostegno in un momento delicato».

È il più difficile di sempre?

«No. Il primo anno forse è stato il più complicato perché il mio popolo doveva imparare a conoscermi e diceva di tutto. Ora c’è solo una piccola parte della gente, che non so nemmeno se definire veri tifosi della Lazio, che mi contesta. Non credo che il vero laziale possa dirmi qualcosa, non ci credo. È solo una questione di tempo e farò ricredere anche il più scettico».

Gli effetti della scorsa stagione maledetta, anche con l’incidente in auto, si fanno sentire?

«Sicuramente non mi hanno aiutato. Prima i tanti infortuni, poi l’incidente in macchina con le mie bimbe. Un po’ il corpo e la testa ne hanno risentito, ma non penso di portarmeli ancora dietro. Forse ho un altro tipo di blocco, dovrei giocare con la testa più libera e con il corpo meno contratto».

Da dove si riparte?

«Quando vedi che le cose vanno bene cerchi di allenarti come hai sempre fatto, quando invece vanno male torni a fare le cose più semplici per ritrovarti. Se capisci che è un momento un po’ così, cerchi di non strafare perché poi fai peggio. A parte la mia situazione personale, anche la squadra ha sofferto un inizio di campionato infelice e io ho bisogno che tutto giri al meglio per segnare. Andate a vedere quante palle-gol ho avuto…».

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