Bombardato un ospedale di Gaza

L’Egitto e la Turchia accusano Tel Aviv, che replica: “Una raffica di razzi lanciata dai terroristi è passata vicino all’ospedale”. Abbas cancella l’incontro con Biden. Hamas: “Stati Uniti responsabili per il loro sostegno a Israele”. Hezbollah indice il “giorno della rabbia”

Screenshot Channel 13

 

Bombardato un ospedale di Gaza City: "Almeno 300 morti"

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Più di 300 persone sarebbero state uccise in un attacco contro un ospedale di Gaza City questa sera (martedì 17 ottobre). Lo ha dichiarato il capo della protezione civile palestinese alla Tv Al-Jazeera, sostenendo che si è trattato di un attacco aereo israeliano, mentre un funzionario del ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che almeno 500 persone sono rimaste uccise e ferite nel bombardamento. Si tratta dell’ospedale cristiano battista Al-Ahli Arabi, e tra le vittime ci sono pazienti, dottori, infermieri e anche bambini. “Siamo inorriditi dal recente bombardamento israeliano dell’ospedale arabo Ahli di Gaza, che curava i pazienti e ospitava gli sfollati. Secondo quanto riferito, centinaia di persone sono state uccise. Questo è un massacro. È assolutamente inaccettabile”, ha scritto Medici senza frontiere su X.

L’esercito israeliano ha negato però ogni responsabilità sostenendo che a colpire la struttura sarebbe stato un razzo dell Jihad Islamica. “Un ospedale è un edificio altamente sensibile e non è un obiettivo dell’Idf”, l’Israeli Defence Force, aveva dichiarato inizialmente a Fox News. Poi un portavoce dell’Idf ha sostenuto che sulla base di “informazioni di intelligence, un razzo della Jihad Islamica Palestinese ha causato l’esplosione mortale nell’ospedale di Gaza”. Secondo l’esercito di Tel Aviv “una raffica di razzi è stata lanciata dai terroristi a Gaza, passando in prossimità dell’ospedale Al Ahli di Gaza nel momento in cui è stato colpito”.

Una versione rimarcata con una nota dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “I barbari terroristi di Gaza sono quelli che hanno attaccato l’ospedale” e non l’esercito israeliano, si legge. “Coloro che hanno crudelmente ucciso i nostri figli, uccidono anche i loro figli”. Secondo una ricostruzione del ministero degli Esteri di Israele “il 17 ottobre, intorno alle 19:00” il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina “ha lanciato una salva di razzi verso Israele”, ma uno dei missili “ha fallito ed è atterrato sull’ospedale al-Ahli a Gaza”. L’esercito di Israele, accusa il ministero, “non ha condotto alcuna operazione nell’area al momento dell’impatto”. Il ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato anche un video e un grafico per dimostrare che l’ospedale di Gaza è stato colpito dal fallito lancio di un razzo della Jihad Islamica.

 

 

Del tutto diversa la versione delle autorità palestinesi che hanno attribuito fin da subito la responsabilità a Tel Aviv. Reuters riferisce che la jihad islamica ha negato ogni responsabilità nella strage, dicendo: “L’occupazione sta cercando di coprire l’orribile crimine e il massacro che ha commesso contro i civili”. Ismail Haniyeh, considerato da molti il ​​leader assoluto di Hamas, ha accusato gli Stati Uniti spiegando che “sono responsabili dell’attacco all’ospedale a causa del loro sostegno all’aggressione israeliana”. Secondo Haniyeh la strage avvenuta a Gaza segnerà “un nuovo punto di svolta”.

L’esplosione mortale nell’ospedale è avvenuta mentre il presidente statunitense Biden si stava preparando per una visita in Israele domani (mercoledì), nonché una missione in Giordania che è stata però cancellata. “Dopo essersi consultato con il re Abdullah II di Giordania e alla luce dei giorni di lutto annunciati dal presidente Abbas dell’Autorità Palestinese, il presidente Biden rinvierà il suo viaggio in Giordania e il previsto incontro con questi due leader e con il presidente Sisi dell’Egitto”, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca.

 

 

Hezbollah, gruppo libanese sostenuto dall’Iran, ha indetto un “giorno della rabbia” per condannare l’attacco, incolpando Israele per quello che ha definito un “massacro” e dichiarando per domani “una giornata di rabbia senza precedenti contro il nemico e i suoi crimini, in coincidenza con la visita del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’entità sionista per proteggere e sostenere questo regime criminale”. Lo riporta l’emittente libanese Al Manar.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale inseguito al tragico avvenimento, e ha cancellato l’incontro previsto con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che sarebbe dovuto avvenire in Giordania. Il portavoce della presidenza, Nabil Abu Rudeineh, ha detto che si tratta di un “genocidio” e di una “catastrofe umanitaria”, mentre il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha condannato l’attacco come un “crimine orribile”, affermando che i Paesi che sostengono Israele sono responsabili. Ma centinaia di palestinesi hanno protestato contro Abbas e la leadership dell’Anp, arrivando anche a scontrarsi con la polizia.

Intanto ad Hamman, in Giordania, decine di persone hanno cercato di fare irruzione nell’ambasciata israeliana per protestare contro la strage che secondo i manifestanti sarebbe stata causata da Israele. Video su Twitter mostrano una folla inferocita che circonda l’edificio e cerca di farvi irruzione, ma le autorità affermano di aver evitato l’assalto e disperso la folla.

Violente proteste sono state segnalate in diverse città della Cisgiordania, tra cui Ramallah.

 

 

Sempre oggi, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa ha dichiarato che un attacco aereo israeliano ha colpito una delle sue scuole che stava fungendo da rifugio per gli sfollati, uccidendo almeno sei persone.”Quello che sta avvenendo è un genocidio. Chiediamo alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per fermare questo massacro. Il silenzio non è più accettabile”, si legge in una dichiarazione rilasciata dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina in risposta all’attacco. Nell’undicesimo giorno di guerra la situazione nella Striscia è catastrofica.

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Foto LaPresse

Gli aggiornamenti dal conflitto in diretta

Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha causato la morte di più di 1.300 israeliani, principalmente civili, in quello che è stato il giorno più sanguinoso della storia dello Stato ebraico, Tel Aviv ha risposto con una serie di bombardamenti su Gaza con lo scopo dichiarato di eliminare le infrastrutture e la dirigenza della milizia islamica. Ma le conseguenze sulla popolazione civile sono state tremende. Al momento almeno 2.800 persone sarebbero state uccise negli attacchi e altre 10mila sono rimaste ferite.

Tra le vittime anche mille bambini, secondo quanto reso noto dalla Ong Save the Children. “L’acqua sta finendo e il tempo sta per scadere per i bambini di Gaza”, ha dichiarato il direttore nazionale del gruppo, Jason Le, secondo cui “senza la fine dei combattimenti, senza un cessate il fuoco, la vita di migliaia di bambini è in bilico”. Venerdì Israele ha ordinato l’evacuazione del nord di Gaza, compresi gli ospedali. L’ordine riguardava circa 1,1 milioni di persone. Finora almeno 400mila palestinesi, su una popolazione totale di circa 2 milioni nella Striscia, sono stati sfollati e sono intrappolati in diverse località.

Il negoziatore di Oslo: “L’attacco a Gaza sproporzionato e senza precedenti”

L’Egitto ha denunciato “con la massima fermezza il bombardamento israeliano” contro un ospedale di Gaza che ha ucciso centinaia di palestinesi, affermando che la comunità internazionale deve intervenire con urgenza per fermare tali violazioni. Il premier canadese, Justin Trudeau, ha definito l’attacco “orribile e assolutamente inaccettabile”, aggiungendo che “il diritto internazionale deve essere rispettato in questo e in tutti i casi. Ci sono regole per le guerre e non è accettabile colpire un ospedale.

Il presidente turco Tayyip Erdogan ha dichiarato che il bombardamenti di un ospedale di Gaza è “l’ultimo esempio degli attacchi di Israele privi dei più elementari valori umani”. “Chiedo a tutta l’umanità di agire per fermare questa brutalità senza precedenti a Gaza”, ha scritto Erdogan sulla piattaforma di social media X. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ha condannato “con la massima fermezza” l’attacco all’ospedale nella Striscia di Gaza definendolo “un brutale crimine di guerra e un genocidio”. Anche il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha condannato l’attacco mortale all’ospedale arabo al-Ahli di Gaza. In un post sempre su X, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto la “protezione immediata dei civili” e l’inversione degli “ordini di evacuazione di Israele”.

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