Un Khvicha di Kvaradoniana memoria “salva” Monsieur Garcia
Di Angelo Tortora
Dalle azzurre sere d’estate a quelle Ottembrine poco è cambiato su Garcia: accompagnato fin dai primi giorni dall’ombra soffocante e struggente del paragone con colui che ha riportato lo Scudetto dopo 33 anni nel Capoluogo Campano,una responsabilità che lo asfissia e lo rende quasi inerme di fronte a quel nome :Luciano Spalletti. Finalmente dopo il pomeriggio trionfante ha passato una notte con la luna che brilla e l’occhio vaga attraverso mondi di luce e infinite immensità di risveglio celestiali dopo la brutta notte del Maradona con la viola. Si è sentito davvero felice Monsieur e la vibrazione è stata così forte che deve essere arrivata fin lassù,a spostare gli assi e la geometria delle stelle,a modificare l’algebra infinita dell’universo perché i Campioni d’Italia hanno dimostrato di essere con Rudi, perché colui che conosce il proprio obiettivo si sente forte,questa forza lo rende sereno ,questa pace assicura la pace interiore,solo la pace interiore consente la riflessione profonda e la riflessione profonda e il punto di partenza di ogni successo e tutto ciò racchiude il Napoli del passato e il presente con le affermazioni citate dal tecnico francese nella conferenza di vigilia pre-match di Verona tra la quiete e la tempesta, è questo che sognava Garcia e cioè placare i tormenti , perché il cuore è come il cielo : solo quando si apre può essere sereno. Un Verona che parte aggressivo e con buona intensità andando vicino al gol con Dawidowicz di testa direttamente da calcio d’angolo ma poi gli azzurri prendono il controllo del match e al 27′ Politano fa impazzire il settore ospiti con una pennellata maestosa di Raspadori verso l’ex Sassuolo che non sbaglia e rischia ancora l’Hellas col tentativo di Cajuste(buona prova la sua) ma al 43’Kvaratskhelia su imbeccata di Politano fredda Magnani con un bellissimo sinistro e fa 0-2. Nel secondo tempo i veneti ci provano col subentrato Bonazzoli ma si oppone Meret e al 55′ il Napoli gela il Bentegodi con la doppietta personale di “Kvaradona” a campo aperto non perdona mettendo al sicuro il punteggio con un destro di una finezza unica perché il suo piede è un estensione del suo pensiero e il pallone è un amico fedele del numero 77 del Napoli e lo dimostra anche a Verona. I gialloblù la riaprono col subentrato Lazovic al 60′ che con un missile trafigge Meret e i partenopei si cullano troppo rischiando di farla riaprire ancora di più: Djuric e Bonazzoli ci provano ma è bravissimo l’estremo difensore del Napoli a sbarrargli la strada ad entrambi eppoi attento anche su Lazovic ,poi entrano Lindstrom al posto di Kvara e all’83’ Zerbin in luogo di Politano e Simeone al posto di Raspadori al 66′ tra l’altro l’argentino autore anche di un bel tiro e Zanoli al posto di Mario Rui sempre al 66′, le note negative forse sono una squadra troppo allungata(contro una big lo si può pagare a caro prezzo)e fino al gol non si era visto un buon Napoli.Da segnalare gli scontri nel pre-partita tra ultras del Napoli e la Polizia eppoi i tifosi scaligeri si sono resi protagonisti in negativo coi giornalisti napoletani presenti in tribuna stampa che sono stati riempiti di insulti di ogni tipo (anche razzisti) e sempre gli stessi fans dell’Hellas hanno aggredito e spintonato tifosi del Napoli presenti in ogni dove dello Stadio,pagina triste di una rivalità e sfida molto sentita da sempre.