Caivano, interviene la Corte dei Conti
Napoli, 9 nov. (LaPresse) – Una “assordante e complice inerzia” da parte dell’intero apparato amministrativo-burocratico del Comune di Caivano “nell’assumere qualsiasi iniziativa tesa a recuperare la veridicità e prudenza dei bilanci e dei consuntivi”. E’ quanto rilevato dalla Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti nel ricorso contro l’ex sindaco di Caivano Antonio Falco, in carica dal 2010 al 2014, e 6 ex assessori della sua Giunta comunale, Francesco Casaburo, Bartolomeo Perna, Enzo Pinto, Vincenzo Semonella, Antonio De Rosa e Giulio Di Napoli, notificato al termine delle indagini sulla gestione dell’ente scattate a seguito della dichiarazione di dissesto del 2016. I pm Licia Centro e Davide Vitale riconoscono che “il fallimentare quadro gestionale e finanziario dell’ente risulta il frutto di una situazione ambientale complessiva stratificatasi negli anni, a partire da epoca ben più risalente all’arco temporale considerato ai fini dell’esercizio dell’azione erariale di responsabilità e di quella attuale di responsabilità sanzionatoria”, ma aggiungono: “Non vi è dubbio che l’inerzia amministrativa riguardante la più recente gestione dell’ente, di cui è specchio la vicenda del complesso immobiliare del Parco Verde, riguardi in modo particolare il periodo dal 2010 al 2015, periodo in cui si colloca una assordante e complice inerzia dell’apparato amministrativo-burocratico del Comune di Caivano nell’assumere iniziative concrete finalizzate non solo alla riscossione dei canoni di locazione e delle indennità di occupazione del complesso immobiliare, noto per il degrado, ma di qualsiasi iniziativa tesa a recuperare la veridicità e prudenza dei bilanci e dei consuntivi, specchio della relativa attività gestionale”.