Juve Stabia-Benevento 1-0, Pagliuca: “Un orgoglio aver battuto una squadra così forte”

Di Fabrizio Battipaglia  

Il tecnico della Juve Stabia Guido Pagliuca ha parlato in conferenza stampa al termine del match vinto 1-0 (Bellich 13′) contro il Benevento:

Una bella vittoria con grinta, carattere. Vero che ha segnato Bellich, ma la squadra ha fatto una partita importante, ha saputo soffrire. Thiam ancora sugli scudi. Ecco, ognuno ci mette del suo in ogni partita

“Quando si dice il gruppo, no? Questa è la vittoria del gruppo in primis perchè se lo meritano. Per i giornalisti nuovi, alleno un gruppo fantastico che ha dei valori morali al di sopra della media. Un gruppo di persone vere, che lotta per questa maglia, un grande senso di appartenenza per questa gente. Il nostro stadio oggi ci ha lasciato senza parole. Siamo contenti per la squadra e per Castellammare”.

Qual è stato il segreto del match? Partendo dalle formazioni iniziali non c’è stato minutaggio perchè c’erano due under. È un qualcosa che fa alzare l’asticella oppure è solo una scelta per la partita?

“No perchè abbiamo detto di fare dei cambi  a minutaggio. Siccome avevamo fatto più minutaggio a Messina ci potevamo permettere un pochino di minutaggio in meno oggi per poi recuperarlo nelle prossime cinque partite e abbiamo optato per una situazione diversa soltanto per quello. È stata una partita abbastanza tattica, solo negli ultimi quindici minuti ci siamo abbassati perchè se non mi sbaglio il Benevento ha fatto cinque cambi con cinque giocatori che sono di Serie B e ce ne aveva altri quattro in panchina. Lì abbiamo deciso di abbassarci con tutti i rischi del caso. Però i ragazzi sono stati splendidi, è tutto merito loro”.

Ritiene che la vittoria di oggi dia un’ulteriore sicurezza alla squadra in vista delle ultime partite prima della pausa invernale?

“Oggi ho visto una squadra un po’ più contratta perchè secondo me davanti ad una cornice di pubblico così, una partita non importante per i punti, quelli non erano importanti, ma quello che abbiamo costruito dal 18 luglio in poi era diventata una cosa importante. E quindi si faticava a trovare un pochino il giocatore libero sul campo per poi far partire un po’ di superiorità numerica. L’aspetto che dobbiamo migliorare è quello di giocare con coraggio anche quando siamo in vantaggio e si crea un ambiente così perchè forse d’ora in poi Castellammare sarà una bomboniera è noi ne siamo contenti”.

Si aspettava questo Benevento? Dal punto di vista dell’intensità, della determinazione ha trovato una squadra di categoria secondo lei?

“Secondo me il Benevento è una squadra molto forte, che ha la sua organizzazione, che lotterà fino alla fine per il campionato come è giusto che sia perchè è la più forte nel complesso. Ha fatto una buona gara, nel primo tempo noi non abbiamo subito un tiro in porta, poi dopo la traversa e il palo colpiti potevamo essere anche sul 2-0 nel secondo tempo. Abbiamo subito due, tre tiri di cui l’ultimo a tempo scaduto. Nella massima sincerità poi non c’è la presunzione o l’esigenza di fare la corsa sul Benevento, noi facciamo il nostro percorso che è un percorso di crescita e i giocatori che il Benevento ha in rosa hanno un percorso che mi farebbe piacere vedere nei miei giovani un domani come carriera”.

Quando la squadra difende si accentuano valori come abnegazione, sacrificio, aiuto reciproco. Sembra quasi che nella fase di  non possesso si sfidi l’avversario come se i ragazzi si galvanizzassero ulteriormente

“Prima della partita abbiamo pensato alle telecamere della Rai quindi, come faceva Chiellini, esultiamo per ogni intervento che facciamo perchè è un intervento importante per noi e quando abbiamo il pallone divertiamoci con questa bella cornice di pubblico. Era importante sfruttarla ovvero non arrivare a fine partita e avere qualche rammarico e il rammarico era quello di non averci provato”.

Che il tandem Bachini-Bellich fosse una garanzia lo aveva già accurato a Lucca. Avrebbe mai immaginato che Bellich potesse essere il capocannoniere di questa squadra?

“Marco è bravo, è un ragazzo splendido come Matteo d’altronde. Lavoriamo giorno per giorno e sono contento perchè tutto lo staff lavora da Amedeo a Nazzareno. Sono contento per il Presidente, i direttori, la società ma anche per tutte le persone che lavorano per la Juve Stabia perchè sono la seconda squadra che non si vede mai ma sono quelli che fanno sì che la squadra scenda in campo senza alibi la domenica. Quindi in un ambiente così è più semplice per tutti lavorare”.

Avrà preso pure uno scivolone, ma questa Juve Stabia è una squadra che sta crescendo perchè oggi abbiamo affrontato una grande squadra

“Per me il Benevento è la squadra più forte in assoluto, forse più dell’Avellino insieme ad altre squadre altrettanto forti come il Picerno che l’anno scorso è arrivato al quinto posto e ha fatto i playoff. Quest’anno ha preso un giocatore che ha 12 gol. Probabilmente la migliora la sua classifica e se migliora la classifica del quinto posto è una squadra che lotterà per il campionato. L’Avellino ha una rosa costosa, il Crotone ha una squadra importante come il Potenza, la Casertana che è partita un po’ dopo ma ha fatto degli investimenti importanti. Sono d’accordo con l’allenatore del Benevento che ha detto che è un campionato difficile, equilibrato perchè ci sono squadre di livello altissimo. Il Benevento ad esempio è il Catanzaro dello scorso anno. Per noi è un orgoglio aver battuto una squadra così forte”.

Un suo parere sulla difesa della Juve Stabia che ormai sembra sia diventata un bene rifugio

“Non è la difesa. È quanto corre Candellone, come corre l’attacco, il centrocampo, la squadra. È l’insieme che fa la differenza. Sappiamo che dobbiamo lavorare bene per non vanificare quanto fatto. Poi c’è grande entusiasmo e i ragazzi se lo devono tenere addosso”.

Una gara che si attendeva anche per capire il livello di maturazione della squadra in questi mesi. E ora?

“Domani riprendiamo ad allenarci con umiltà e grande entusiasmo, ritorniamo a lavorare e domenica ci confronteremo con un’altra squadra. Dobbiamo preparare una settimana di lavoro. Spero che sia una buona settimana”.

È innegabile però che con la vittoria di stasera abbiamo dato un segnale al campionato e anche a tante altre squadre, ma non solo dal punto di vista della classifica dei punti, ma a livello nazionale: c’era la Rai, il campo pieno. Probabilmente ci viene invidiato anche il gruppo perchè alla fine è quello che sta portando avanti il suo lavoro e i ragazzi la stanno seguendo.

“Son contento per Castellamare, sai, alla Rai con uno stadio così pieno… i tifosi sono stati splendidi. Penso che Castellammare sia la cosa più vittoriosa di oggi, se lo merita la nostra curva, la nostra gente”.

Non so se lei è amante del ciclismo ma oggi c’era tutto del ciclismo: cuore, fatica, sudore

“Sì, c’era anche la pedalata (ride, ndr). Si è pedalato oggi. È un gruppo di ragazzi splendidi. C’è stata qualità, tecnica, le loro letture, la passione, il cuore, il loro capitano che insieme a Nazzareno mi sostituisce sul campo.  Mi ha fatto un po’ arrabbiare perché giovedì eravamo contenti della gara fatta ad Avellino e i tre giornali locali avevano parlato di una partita soporifera. Io ho detto: Ma come? Allora gli ho chiesto come abbiamo giocato. Lui ha risposto: “Bene”. Siamo poi entrati nel discorso del gioco. Alberto è un giocatore che ha vinto campionati importanti di C, di B e mi ha detto: Ma a Foggia giocavamo meglio con De Zerbi. Ha rischiato di togliersi la fascia! (ride, ndr). Mignanelli: “Io gli ho augurato la stessa carriera, se lo merita”

Lei in conferenza stampa voleva una Juve Stabia che giocasse senza pressione, con piacere, divertimento e il consueto morso di cui lei parla sempre. Quale di questi 3 fattori ha visto in questa squadra stasera?

“Un po’ tutto, forse meno divertimento per la pressione dell’ambiente, il contesto, la classifica, la pressione e la gamba della squadra avversaria, però abbiamo vinto anche tanti duelli”.

Va bene la felicità per Castellammare, i ragazzi, per la grande cornice di pubblico ma in vista di una nuova settimana, invece del morso, riesce a rilassarsi e a capire, umiltà a parte, il suo valore?

“Sono contento anche per la mia famiglia che mi sta dietro, mi supporta, per Niccolò che era con noi ad Avellino, per mia moglie. Son contento per loro, per me”.

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