Meloni al bivio !

La risposta da dare ai rilievi del Quirinale sulle concessioni degli ambulanti (e i balneari).

E il confronto con l’alleato Matteo Salvini, con la Lega che subito si è scagliata contro chi “in nome dell’Europa” vuole “svendere” il lavoro e i sacrifici degli italiani.

E’ con queste due grane in più che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si prepara al rientro dopo la pausa natalizia, segnata da influenza e problema agli otoliti. Consapevole che il governo è di fronte a un altro bivio nei rapporti con Bruxelles, dopo il no al Mes. E che dovrà risponderne, molto probabilmente, già domani nella conferenza stampa organizzata da Ordine dei giornalisti e stampa parlamentare.

Meloni studia fino all’ultimo, nei dettagli, tutti i potenziali temi su cui si potrebbero concentrare le domande dei cronisti coi suoi collaboratori. Ed è pronta a mettere un punto fermo sul caso del “deputato pistolero”, come lo definiscono oramai anche nella maggioranza, dopo la cautela e il tentativo del suo partito, nelle prime ore, di ridurre a “caso di cronaca” lo sparo partito dalla pistola del deputato di Fdi Emanuele Pozzolo alla festa di fine anno del sottosegretario Andra Delmastro. Su una eventuale sospensione si pronuncerà “Giorgia”, il tam tam tra i parlamentari, mentre prosegue l’indagine della Procura di Biella.

Ma c’è un’altra inchiesta finita nei dossier da studiare in vista dell’appuntamento che segna il suo rientro dopo due settimane di stop forzato dai problemi di salute, quello dell’inchiesta sugli appalti Anas, su cui le opposizioni già hanno chiesto a gran voce che Salvini spieghi in Aula. Su cui, la linea dettata finora da Fdi, è di aspettare gli esiti dell’inchiesta in corso, che ha portato ai domiciliari Tommaso Verdini e coinvolge anche il padre Denis.

Il vicepremier, che è fidanzato con l’altra figlia di Verdini, Francesca, estranea alla vicenda, non è indagato, nessun politico è indagato, la posizione che confermerà con ogni probabilità la premier. Che ha sentito l’alleato in vista di domani, così come si è confrontata con l’altro vicepremier, Antonio Tajani, per un aggiornamento sulla politica estera: Ucraina, Israele e i rischi di allargamento del conflitto nell’area, questioni legate anche alla presidenza del G7 assunta formalmente dall’Italia con il nuovo anno.

Ma dalle prossime elezioni europee (“memorabile appuntamento con la storia” come ha già avuto modo di definirle in Parlamento) fino ai balneari, Meloni sa che le questioni più complicate sono quelle che riguardano i rapporti con Bruxelles, su cui massima è l’attenzione del Quirinale. I toni delle uscite del partito di Salvini vengono derubricati nelle file di Fdi come “fisiologici” perché la Lega “è già in campagna elettorale”.

Però non devono essere passati inosservati a Palazzo Chigi. Dove in realtà già all’ultimo Cdm era andato in scena un braccio di ferro tra le due anime dell’esecutivo, quella più moderata e quella invece pronta ad andare alla battaglia con la Commissione Ue. Sul Mes ha prevalso la seconda. Sui balneari una parte propende per la ricerca di un accordo e di una soluzione che possa evitare la procedura di infrazione. Con l’obiettivo di arrivare sì a una norma quadro che superi l’attuale confusione e sovrapposizione di misure.

L’altra invece è pronta allo scontro, come ha lasciato intendere la reazione leghista dopo la lettera del Colle. Una ulteriore proroga, come quella proposta da Salvini nell’ultima riunione del governo, sarebbe indigeribile a Bruxelles. E metterebbe il governo in una posizione scomoda. Ma anche sul Mes tutti gli osservatori scommettevano sulla ratifica.

 

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