Processo Galileo: un viaggio attraverso il tempo

“Processo Galileo” è un’opera figlia delle sensibili menti di Andrea De Rosa e Carmelo Rifici, dove i sei personaggi ci portano in un viaggio attraverso il tempo.
L’opera si apre con il tempo del passato, con l’opera che inizia con l’accusa portata avanti dalla santa inquisizione a seguito delle scoperte scientifiche di Galileo che, come ci è ben noto, all’epoca andavano a minare la veridicità delle sacre scritture.
Continua l’opera con il tempo del presente, dove una giovane donna intenta a scrivere un articolo sul “nuovo paradigma che la scienza sta ponendo oggi”  si interroga sul rapporto tra scienza, coscienza, animo, curiosità e tecnologia.
Il dialogo con la madre verrà interrotto dallo stesso Galileo, al quale verranno rivolte accuse ben diverse da quelle che gli vennero imputate in quel ventidue giugno milleseicentotrentatre.
La donna lo accuserà di aver individuato un rapporto esclusivo ed assorbente tra progresso scientifico e tecnologia e in un dialogo fra presente e passato ci si pongono domande non solo puramente scientifiche, ma riguardanti, come precedentemente detto, l’animo umano e la sua fragilità.
Galileo ci pone davanti a una scelta, così come in passato, ci pone davanti l’unica verità, non esiste un’unica verità. L’universo è infinitamente immenso e le strade da prendere due, continuare a cercare e farsi domande pur sapendo di non poter trovare una risposta a tutti ed essendo pronti a mettere in discussione ciò che abbiamo sempre creduto; o lasciare che la vita ci trasporti ed andare avanti per inerzia.
Un bene, quello della conoscenza, ed uno spettacolo che forse un po ‘mette in discussione il suo ruolo, che sia effettivamente un bene la conoscenza?
Ma ecco cari lettori che ci viene presentato il figlio della giovane scrittrice, al quale in questo caso non spetta solo il ruolo di contestare Galileo, ma è il tramite per affrontare quel delicato conflitto fra scienza, tecnologia ed evoluzione.
Si fa portavoce di quelle scosse sociali che vengono represse in nome della comoda ignoranza, perché in fondo sfiderei chiunque a dirmi che cambiare non faccia effettivamente paura.
In questa contrapposizione fra uomo e macchina si fa sempre più imponente la sicurezza che la macchina, in un futuro non troppo lontano, sostituirà l’uomo.
Ed è forse questo timore di guardare in faccia il futuro, ma allo stesso tempo di avere questa insaziabile fame di conoscenza a rendere questa storia vecchia, già sentita così vicina ed attuale.
Ed è sull’onda di questa rivoluzione creata da Galileo che si affrontano questi temi fra scienza, coscienza e interdizioni tracciando le linee di una storia dai contorni familiari, ma che alla luce di tematiche odierne mostra una sensibilità quanto mai attuale.
Ora sta a noi scegliere se vivere in un mondo di dogmi e certezze finite o superare la paura ed andare oltre accedendo a più ampi livelli di conoscenza.

Ludovica Todisco 

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