Vent’anni fa il Pirata ci lasciava !

Il 14 febbraio 2004 moriva Marco Pantani. In questi vent’anni la sua memoria anziché scemare è cresciuta, perché il Pirata era – ma sarebbe giusto dire resta – un eroe popolare, oltre che generoso, buono. Come tutti gli eroi è morto presto, troppo presto, a soli 34 anni, da solo in una camera d’albergo, soffocato dalla depressione e dalla cocaina con cui la “medicava”. Anche se la madre non si è ancora arresa a una verità che non riconosce tale. Ma ciò che conta oggi è quel che Pantani è stato in vita, cioè il più grande scalatore di tutti i tempi, l’ultimo a vincere nello stesso anno (1998) Giro e Tour. Non ha vinto molto, anche a causa di una serie di infortuni all’apice della carriera e di quel famoso stop a Madonna di Campiglio, nel 1999, vertice della sua parabola. Eppure è stato molto più di un campione del ciclismo: lui era il ciclismo, perciò in questo ventennale Sportweek (in edicola sabato con la Gazzetta al prezzo di 2,20 euro) gli dedica il servizio di copertina. “Voi rimpiangete il campione – ci ha detto mamma Tonina – L’affetto della gente è bellissimo, ma non può restituirmi il mio Marchino, la sua risata, la sua voce, i suoi gesti. Quando vado a trovarlo al cimitero non riesco a stare sola con lui perché c’è un via vai di ciclisti. E’ una cosa incredibile: con gli anni questo amore è aumentato”.

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