Eros, piccolo delinquente …

Quarto appuntamento della rassegna Classici Sovversivi, ideata, curata e tenuta da una affascinante e preparata Valeria Parrella al Teatro Nuovo, nel cuore del dedalo di vicoli nei Quartieri Spagnoli.
Il tema della conversazione ha avuto come argomento “Eros”, il mito, la storia, l’attualità, l’iconografia, i sentimenti e i racconti di un pezzo importante della vita, nei quali ancora ci troviamo coinvolti e intorno ai quali ci poniamo domande.
Ci tiene – Valeria – a chiarire che si tratta di una conversazione il cui tono è diverso da tutte le altre previste dalla rassegna, perché è l’unico tema a lieto fine.
Antigone, Euridice ed Orfeo, Tiresia, Apollo e Re Mida, Le Troiane … presentano, ciascun mito secondo la propria storia, un epilogo decisamente drammatico.
Martedì sera, invece – 13 febbraio – ci siamo accorti subito del tono differente che avrebbe avuto la conversazione: una gentile hostess, all’ingresso, ci offre un bacio Perugina, con la raccomandazione di conservare la frase. Valeria ci aveva rimandato il 9 gennaio (incontro su Tiresia) a partecipare – martedì 13 febbraio – ad un “San Valentino laico”, appuntamento che avrebbe riservato alcune sorprese. E così è stato.
Tornando ad Eros, veniamo subito messi in guardia che non si tratta del termine corretto per tradurre dal greco “amore” o riportare alla mente un coinvolgimento di natura sessuale, o almeno non solo questo. Eros – ci racconta sorridendo Valeria – rappresenta qualcosa in più, qualcosa di più esteso rispetto alla semplice sfera sentimentale e sessuale. Il solo nominare il mito Eros, riporta al sentimento e all’innata forza – a metà tra l’umano e il divino – attraverso i quali l’uomo tende alla bellezza e, per mezzo dei quali, afferrare qualcosa di bello, senza annientare la natura dell’oggetto dell’Eros stesso.
Valeria indossa una casacca a manica larga e con essa – con le alucce, come lei stessa la definisce – ci riporta alla raffigurazione classica di un Eros bambino, un fanciullo con le ali che tenta di incordare quello che per lui è un gioco, un arco, ma che noi sappiamo quanto possa essere pericoloso. E’ qui che ci racconta la storia di Eros bambino, definendolo “Piccolo delinquente” in quanto, pur essendo dio possiede tutte le caratteristiche che avrebbe un bambino umano e quindi, capriccioso, dispettoso, sempre in fuga e sempre nel posto sbagliato … con, in più – appunto – le ali che lo rendono leggero e imprendibile.
Valeria propone, tra le fonti accreditate, L’asino d’oro di Apuleio dalle cui metamorfosi riassume in maniera brillante e competente la storia di Eros e Psiche. Vola tra le storie del mito, cita Voltaire (l’Illuminista, che ha definito la favola di Eros e Psiche la più bella del mondo; Ovidio e le sue Metamorfosi; l’Orlando Innamorato, riassumendo il colpo di fulmine tra Orlando e Bradamante, la quale brandisce come unica arma di seduzione il gesto di sfilare l’elmo, quindi il solo mostrare il suo volto e sciogliere la sua treccia; Canova, del quale ci mostra due statue famose, ne descrive minuziosamente il gesto fatato congelato nel marmo dell’ “attimo che anticipa il desiderio del primo bacio” e la minuta e delicata farfalla, tenuta nel palmo di Psiche e stretta tra le dita del Piccolo Delinquente, suggellando così la forza del loro legame eterno.
Eterno: un amore e un’unione che durerà quanto dura l’eternità!
Valeria chiacchiera amabilmente; scherza con il suo pubblico; sorride.
Il suo fascino è anche il fascino dell’intellettuale che con leggerezza e senza formalismi salta di storia in storia, di epoca in epoca, di curiosità in curiosità con la padronanza e la semplicità di chi – finalmente – ha qualcosa da dire, e lo offre a chi desidera ascoltarla e prendere spunti per sé, per il proprio vivere quotidiano e integrarlo, con storie ultramillenarie che ancora oggi ci interessano perché storie che appartengono non all’uomo e alle epoche, ma all’umanità e all’essere umano.
A fine incontro … luci in sala, microfono al pubblico; Valeria chiede di leggere alcune frasi scritte sui famosi biglietti dei Baci Perugina.
E’ un modo originale per salutare il suo pubblico e rimandarlo al prossimo appuntamento di Classici Sovversivi, non senza averci regalato pillole di storia, sorrisi, un sicuro e pacato tono di voce, la dolcezza di un cioccolatino e il calore di frasi d’amore, per un indimenticabile San Valentino laico … in teatro.

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