Le seduzioni, il 22 febbraio nei cinema il film tratto dal romanzo di Lidia Ravera
Annarita Borelli
Esce nelle sale cinematografiche il 22 febbraio “Le seduzioni”, regia di Vito Zagarrio, film tratto dal romanzo “Le seduzioni di inverno” di Lidia Ravera, uno spaccato generazionale sulle contraddizioni del terzo millennio di una Napoli poco convenzionale, quella di una classe medio borghese dei quartieri alti. Con noi Ameliè Daure, protagonista femminile del film, attrice francese, ancora poco conosciuta in Italia, ma già diretta da grandi registri come François Ozon e Xavier Gens.
Ameliè come è stato girare in Italia ed essere diretta da un regista italiano, Vito Zagarrio, storico del cinema e critico cinematografico italiano, in un film esistenzialista, che analizza le differenze tra i sessi e le difficoltà che hanno nel rapportarsi?
“Non è la prima volta che faccio un film in Italia, qualche anno fa ho fatto un film con Francesco Soavi, sulla vita di San Francesco, dove interpretavo Santa Chiara. Ho trascorso molto tempo a Roma ed Assisi, e da allora è nata una relazione molto forte con il vostro paese”.
Questa volta poi, hai conosciuto Napoli e la sua vivacità…
“Avevo già conosciuto Napoli, perché la mia coach test, Daniela Mattei, è di Napoli e con lei avevo trascorso del tempo a Napoli anche durante le riprese di San Francesco. Con “ Le seduzioni”, poi ho vissuto due mesi nei Quartieri Spagnoli , dove dopo una settimana, prendevo già il caffè con la gente del posto, sentendomi una napoletana a tutti gli effetti. Adoro Napoli è una città con una grande apertura culturale”.
Il film è uno spaccato generazionale, una riflessione sulle contraddizioni del terzo millennio di una classe medio borghese, sulle difficoltà di comunicazione tra i sessi, quanto c’è di reale in questo?
“Credo che chi fa cinema, lo fa con umiltà , senza voler rilevare alcuna verità. Il mio è un personaggio enigmatico, molto misterioso, che entrando nella vita del protagonista, vive una storia differente. L’incontro tra i due protagonisti cambia la vita di entrambi”.
Il film è tratto da un romanzo femminista, “ Le seduzioni dell’Inverno”, scritto da una donna, Lidia Ravera, con un cast quasi tutto femminile, ma che alla fine redime un uomo. Ma nel gioco dei sessi chi è il più forte oggi?
“Spero tutti, gli uomini e le donne dovrebbero andare nella stessa direzione, le donne dovrebbero essere più libere, in tutto, anche nella religione, il mondo non può essere controllato dagli uomini”.
Il film è un thriller dei sentimenti, ma l’amore è un inganno? E per chi? Per chi ama o per chi pensa di essere amato?
“Non lo so, credo che anche qui, se c’è un equilibrio è più interessante, l’amore è un viaggio, c’è un inizio e dopo un cammino. L’amore è qualcosa da vivere, da conoscere, giorno dopo giorno, perché cambia di giorno in giorno”.
Amelie che rapporto hai con la seduzione?
“Anche qui, non credo ci sia una regola di vita, per il mio personaggio all’inizio la seduzione è un gioco, ma quando arriva a casa di Stefano le cose cambiano. Sophie passa dall’essere seduttrice a sedotta, perché l’incontro non ha mai regole, perché la seduzione non ha regole”.
Sarai nelle sale cinematografiche Ita il 22 febbraio, quali i prossimi progetti?
“Un film di Olivier Marchal non ancora uscito e un film cje non svelo ancora, ma uscirà su piattaforma, poi devo trovare un bel film in Italia. Sono rimasta molto colpita dai film dei Fratelli d’Innocenzo, “ Fratelli di Sangue” e “ America Latina” , cosi come da “ tutto chiede salvezza”, il film serie di Francesco Bruni”.