Ad Adl lo Scudetto del silenzio stampa,al Barca un posto nelle “magnifiche otto”

Di Angelo Tortora 

 

È meglio fallire nell’originalità che avere successo nell’imitazione, una grande virtù è quella di ammettere a se stessi di aver fallito, constatare che i fallimenti sono solo colpa nostra e mai di altri:è il fallimento di Aurelio De Laurentiis dove ha sbagliato tutto e di più dall’estate ad oggi,mentre la squadra esce con onore lottando ad armi pari in casa dei più quotati avversari. Allo Stadio Olimpico Lluís Companys per il ritorno dei quarti di finale di Champions League si sono affrontate Barcellona e Napoli dopo l’1-1 del Maradona. Al 4′ occasione monumentale per Victor Osimhen da una classica giocata col lancio di Politano il nigeriano arriva solo davanti a Ter Stegen ma il suo tiro va dritto tra le braccia del portiere catalano,anche se c’era probabilmente offside del numero nove azzurro e al 9’Fermin ha la meglio di Lobotka calciando col destro ma per fortuna del Napoli non termina a buon fine. Tre minuti dopo clamorosa occasione ancora per Fermin:che da un lancio si trova solo a un passo da Meret ma il canterano si esibisce in un pallonetto che termina fuori. Al 15′ vantaggio azulgrana,cross di Raphinha, velo di Lewandowski e Fermin questa volta fredda il numero uno dei Campioni d’Italia e dopo due minuti raddoppio catalano con Raphinha che tira a giro col destro e coglie il palo, sulla respinta si catapulta l’ex City:Cancelo e per lui è un gioco da ragazzini infilare il 2-0,partenza shock della formazione di Calzona. Al 30′ azione maestosa del Napoli,Politano per
Rrahmani che all’altezza del dischetto col piatto mancino punisce Ter Stegen e riapre la sfida,al 35‘ Mario Rui al cross trova Di Lorenzo che stacca di testa ma si imbatte in un super-Ter Stegen. Nel secondo tempo il georgiano riceve da Traoré e col destro a giro scheggia il palo,al 51′ il penalty negato ai partenopei col pestone di Cubarsi ad Osimhen ma clamorosamente l’arbitro lascia proseguire e il Var?, al 54′ sull’asse Cancelo-Raphinha col brasiliano che tira ma Meret non si fa sorprendere. Spagnoli in difficoltà,soffrono il Napoli che al 63‘ con Kvaratskhelia che innesca Politano che va al cross e una deviazione inganna Ter Stegen, Osimhen raccoglie e la serve per Zambo Anguissa ma il tiro di quest’ultimo  si infrange sul muro eretto dal Barca. Poi la mossa che molto probabilmente affossa il Napoli:Calzona butta nella mischia Lindstrom e Olivera per Politano(ottima prova la sua) e Mario Rui danneggiando a sua volta anche Osimhen che in Politano si affida molto con quei lanci che di solito lo mandano solo davanti al portiere avversario. Al 69′ gol annullato a Yamal,grande talento questo sedicenne dal futuro assicurato,ogni quando prende palla è un pericolo per la difesa campana e al 73‘ rischia il Napoli con una dormita di Olivera con la palla che attraversa tutta l’area senza trovare nessuno all’appuntamento decisivo per fortuna e quattro minuti dopo ancora il Barcellona con Goundogan che la serve a Yamal che col tiro a giro fa venire i brividi ai tifosi napoletani venuti in gran numero a seguito della squadra e con un tifo incessante. Al 79′ Raspadori subentra al posto di Traoré, due minuti dopo chances colossale sprecata dal danese Jesper Lindstrom su cross di Olivera ma di poco il suo colpo di testa termina fuori e all’81‘ il Barcellona chiude la contesa,da una rimessa che in realtà non c’era visto un fallo non segnalato ai danni dell’ex Eintracht con Goundogan che innesca Sergi Roberto e per Lewandowski è un gioco da ragazzini metterla in rete chiudendo di fatto il match. Poi due ottime opportunità col 77 del Napoli che si traveste da assist-man per Olivera ma colpisce il legno eppoi Kvara su regalo di Romeu ma da solo calcia alto,viene sostituto da Ngonge e finisce così con la bestia nera Barcellona mai battuta nella storia dal Napoli che vola al turno successivo mentre gli azzurri non bissano il traguardo quarti di finale raggiunto nella scorsa annata con Luciano Spalletti.

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