Autonomia, De Luca: “C’è da essere preoccupati per sanità e scuola”
Di Fabrizio Battipaglia
Napoli, 15 apr – (Nova) – “Non so che destino avra’ questo provvedimento legislativo. C’e’ da essere preoccupati in modo particolare per la sanita’ e la scuola”. Vincenzo De Luca, parlando all’evento “i Laboratori del progetto Piccoli” promosso da Anci e tenutosi a Pompei, e’ cosi’ intervenuto sull’autonomia differenziata. “Cosi’ come la vogliono le Regioni del Nord, significa che noi avremo una situazione di grande pesantezza per quanto riguarda la sanita’ nelle aree interne – ha detto De Luca -. Gia’ oggi per avere il personale medico disponibile ad andare a lavorare nelle aree interne, e’ un’impresa. In Campania abbiamo un problema doppio, anche per andare a lavorare nelle isole non troviamo il personale medico”. Con l’autonomia differenziata i problemi di organico, ha sottolineato De Luca, si acuiranno perche’ “le Regioni potranno aggiungere al contratto nazionale del personale medico e infermieristico un secondo contratto: un contratto integrativo regionale perche’ hanno le risorse, perche’ possono dire a un medico, se si fa un concorso per andare a lavorare nell’Appennino bergamasco o tosco-emiliano, che oltre a una retribuzione prevista dal contratto nazionale, la Regione aggiunge un contratto integrativo regionale che raddoppia la retribuzione”. La Lombardia, ha osservato De Luca, ha “un residuo attivo sul fondo sanitario di nove miliardi mld di euro: puo’ fare tutti i contratti integrativi che vuole. E potra’ dotare le aree interne di personale medico e infermieristico perche’ potra’ pagare il doppio. Noi no. La Sicilia no. La Sardegna meno che mai. La Puglia neanche. Non abbiamo la possibilita’ di fare contratti integrativi nel campo della sanita'”. Ricadute importanti, secondo De Luca, si avranno anche sulla scuola. “Non abbiamo la possibilita’ di avere integrazioni per quanto riguarda il personale scolastico da impegnare nelle aree interne – ha concluso – Ho fatto questi esempi per dire che non e’ una questione lontana dagli interessi delle piccole comunita’. Ma e’ questione che rischiamo di pagare sulla nostra pelle”.