Oggi è San Cataldo di Rachau

San Cataldo di Rachau


Nome: San Cataldo di Rachau
Titolo: Vescovo
Nascita: VII secolo, Rachau, Irlanda
Morte: 8 marzo 685, Taranto
Ricorrenza: 10 maggio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione

San Cataldo è un Santo irlandese ma venerato a Taranto, dove si trova la sua tomba, in una ricchissima e bella cappella del Duomo, detta il « Capellone ». Sarebbe approdato sulla piana terra pugliese nella rada che si apre, sul lido adriatico, presso la città di Lecce, e che da allora s’intitola perciò a San Cataldo, ed è oggi celebre località balneare.

I Tarantini, orgogliosi sia del loro Cappellone, sia del loro San Cataldo, avrebbero desiderato considerarlo secondo Vescovo della loro città, se a questo desiderio non si fosse opposta una croce d’oro ritrovata nella tomba del Santo il 10 maggio dell’anno 1071, durante la ricostruzione della chiesa distrutta dai Saraceni.

Si tratta di una di quelle croci, dette benedizionali, che venivano infisse a un bastoncino e impugnate anticamente dai Vescovi con la sinistra, mentre con la mano destra benedicevano i fedeli.

crocetta in oro di San Cataldo

crocetta in oro di San Cataldo

Sulla croce ritrovata nella tomba di Taranto era scritto: Cataldus Rachau, cioè Cataldo Vescovo di Rachau. Da un attento esame dell’incisione, gli studiosi hanno potuto stabilire che la scritta risale al VII secolo.

E’ stato così possibile ricostruire la personalità di questo Santo, nato al principio del VII secolo in Irlanda. Allievo e poi maestro nel celebre monastero di Lismore, fondato da San Cartago, egli sarebbe poi giunto all’episcopato in modo insolito, cioè con la morte del Duca dei Desii, il quale lo aveva accusato di stregoneria, a causa dei suoi miracoli.

Dopo aver retto santamente il vescovado, Cataldo si sarebbe imbarcato, verso il 666, per un viaggio in Terrasanta. Sul Santo Sepolcro gli appare Gesù che gli chiede di andare a Taranto e di rievangelizzare la città diventata ormai di nuovo pagana: “Cataldo, recati a Taranto, ove la fede predicata dal mio primo apostolo, Pietro, sta ora in pericolo di perdersi del tutto. Ti costituisco perciò Pastore di quei popoli che si trovano senza guida. Alle tue cure raccomando la chiesa tarantina: Vade Tarentum!

Approdato sulla costa salentina, si sarebbe recato quindi a Taranto, dove i cittadini lo vollero porre sulla cattedra vescovile vacante. Morto l’8 marzo 685, venne sepolto sotto l’impiantito della cattedrale dove il suo corpo fu rinvenuto e chiaramente identificato nel 1071 quando l’arcivescovo di Taranto, Drogone, ordinò che la chiesa demolita dai Saraceni durante la presa della città doveva essere ricostruita e mentre gli operai scavavano urtarono contro un sarcofago di marmo che subito emanò un dolce profumo. Viene ritrovato al suo interno un corpo, perfettamente conservato ed una croce pettorale su cui è inciso il nome “Cataldus”.

Della sua santità fecero fede innumerevoli miracoli, che diffusero prima in Puglia, poi in tutta Italia, la devozione per il Vescovo irlandese, al cui nome s’intitolarono cappelle e chiese, località e paesi, dalla costa del mare al crinale dei monti. Insieme alla sua fama, al suo culto e al suo nome, si diffusero anche i proverbi sul suo conto. Uno di questi, legato alla sua festa celebrata in maggio, dice: « Quando è il giorno di San Cataldo, passa il freddo e viene il caldo ».

Non comune, ma diffuso un po’ dappertutto in Italia, il nome di Cataldo è frequente particolarmente in Puglia, e soprattutto nella città di Taranto, di cui è Patrono, da tempi remoti, l’unico Santo di nome Cataldo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Taranto san Cataldo Vescovo, illustre per miracoli.

PROVERBIO. Il giorno di San Cataldo sparisce il freddo e arriva il caldo.

Cattedrale di San Cataldo


Nome: Cattedrale di San Cataldo
Titolo: Basilica minore
Indirizzo: Piazza Duomo – Taranto
Reliquie di: San Cataldo di Rachau

La maestosa Cattedrale di San Cataldo a Taranto, nascosta tra le antiche vie del Borgo Antico, è molto più di un luogo di culto; è un vero e proprio scrigno di storia, arte e spiritualità che testimonia i secoli passati e le diverse influenze culturali.

Origini Bizantine e ricostruzione normanna

La sua storia affonda le radici nel X secolo, durante il periodo bizantino, quando l’imperatore Niceforo II Foca ordinò la ricostruzione della città di Taranto dopo il devastante saccheggio operato dai Saraceni nel 927. La Cattedrale fu parte integrante di questo ambizioso progetto di ricostruzione, edificata con materiali di spoglio provenienti dalle antiche costruzioni greche e romane che caratterizzavano la città.

Influenze architettoniche e ampliamenti successivi

Nel corso dei secoli, la struttura subì diverse trasformazioni e ampliamenti. Durante l’epoca normanna, venne modificata radicalmente la pianta originaria, dando vita all’attuale impianto basilicale. Tuttavia, la chiesa bizantina originale non fu interamente sostituita: il transetto incorporò la navata centrale precedente, conservando intatta l’abside. Nel 1713, la facciata barocca conferì alla cattedrale il suo carattere distintivo, arricchendo l’edificio con ornamenti floreali e sculture sacre.

Tesori artistici e spirituali

L’interno della cattedrale è un vero spettacolo per gli occhi e per lo spirito. Le tre navate, divise da colonne di varie forme e dimensioni, custodiscono preziosi altari, affreschi e opere d’arte sacra. La navata centrale è impreziosita dal “cielo d’oro della Cattedrale”, un soffitto a cassettoni risalente al XVIII secolo, mentre l’altare maggiore ospita un sontuoso ciborio del 1652.

Interno Cattedrale San Cataldo

L’interno

La Cripta e i suoi misteri

Uno dei tesori più affascinanti della cattedrale è la sua cripta, risalente probabilmente all’epoca bizantina, con un’imponente struttura a croce latina e affreschi risalenti al Duecento e al Trecento. Qui riposano le tombe di alcuni arcivescovi di Taranto, mentre un sarcofago del XIII secolo con bassorilievi rappresenta un defunto sorretto da angeli.

Il “cappellone” di San Cataldo

Un luogo particolarmente suggestivo all’interno della cattedrale è il “cappellone” di San Cataldo, composto da un vestibolo e una cappella ellittica. Questo spazio sacro ospita le reliquie del santo patrono, custodite in un altare prezioso e circondate da affreschi che narrano la sua vita e i suoi miracoli.

Il Cappellone Cattedrale San Cataldo

Il Cappellone

tri santi e venerazioni di oggi:

San Giobbe
Uomo di mirabile pazienza in terra di Hus

– San Cirino
Martire
– San Dioscoride di Smirne
Martire
– Beato Enrico Rebuschini
Sacerdote Camilliano
– San Filadelfo
Martire
– San Guglielmo di Pontoise
Sacerdote
– Beato Ivan Merz
Laico della Croazia
– Santi Quarto e Quinto
Martiri di Roma

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