Basilica di San Mattia
Basilica di San Mattia
L’Abbazia di San Mattia, imponente nel suo splendore architettonico e ricca di una storia millenaria, è uno dei gioielli storici e spirituali della città di Treviri. Fondata nel V secolo dal vescovo Cirillo di Treviri, l’abbazia ebbe origine con la costruzione di una tomba per i vescovi fondatori della chiesa locale, Sant’Eucario e Valerio. Questo primo nucleo divenne ben presto un centro monastico, assumendo il nome attuale dall’apostolo Mattia, le cui reliquie furono scoperte nel XII secolo durante i lavori di demolizione del precedente edificio dell’abbazia.
La scoperta delle reliquie di San Mattia segnò l’inizio di una nuova era per l’abbazia, che divenne presto un importante luogo di pellegrinaggio e venerazione. Nel 1148, Papa Eugenio III consacrò la nuova chiesa abbaziale, dando inizio a un afflusso continuo di pellegrini da ogni angolo dell’Europa. Nel corso dei secoli successivi, l’abbazia conobbe periodi di prosperità e sfide, tra cui le riforme spirituali derivanti dal Concilio di Basilea e gli impatti della Riforma.
Nonostante le vicissitudini storiche, l’abbazia mantenne la sua vitalità spirituale e culturale, diventando un faro di fede e conoscenza nella regione. Nel XIX secolo, dopo diversi tentativi di rivitalizzazione, i monaci dell’abbazia di Seckau si trasferirono a Treviri, ristabilendo l’abbazia come un centro attivo di vita monastica e pastorale.
La maestosa basilica romanica, consacrata nel 1148 da Papa Eugenio III, che custodisce le sacre reliquie dell’apostolo Mattia e dei primi vescovi di Treviri, Eucario e Valerio. Questo luogo di culto non è solo un monumento storico, ma anche un santuario di spiritualità che attrae pellegrini da tutto il mondo. La basilica è stata recentemente oggetto di un’importante opera di restauro e trasformazione, che ha permesso di conservarne la bellezza architettonica e di adattarla alle esigenze odierne.
All’interno della basilica, gli occhi sono catturati dalle magnifiche finestre del coro, testimonianza dell’abilità artigianale dei maestri vetrai del XVI secolo. Le loro opere d’arte, restaurate con cura, sono un vero spettacolo per gli occhi e un tributo alla fede e alla creatività umana.
Maestoso è anche l‘organo storico, risalente al XVI secolo, che risuona nelle navate della basilica durante le celebrazioni liturgiche, riempiendo lo spazio con armonie celestiali. Ogni nota emessa da questo strumento è un richiamo alla ricca tradizione musicale della Chiesa e un invito alla contemplazione e alla preghiera.
Oltre alla sua importanza religiosa, l’abbazia è anche un centro culturale vitale, con una comunità monastica attiva che si impegna nella pastorale, nell’insegnamento e nel dialogo ecumenico. I monaci benedettini accolgono gli ospiti con calore e offrono un rifugio di pace e tranquillità per coloro che cercano un momento di riflessione e spiritualità.