La sanità pubblica è quasi rasa al suolo. Ecco un racconto su come si spennano gli ammalati

Di Vincenzo Famiglietti

Questo che vi proponiamo è un racconto, purtroppo, di tutti i giorni in un’Italia in cui la sanità pubblica è sempre più devastata ed abbandonata a se stessa, a favore di lucrosi interventi privati che sarebbero anche moralmente ineccepibili e giustificati, se non fosse per il fatto che la maggior parte del tributi pagati dagli italiani servono per sostenere un servizio sanitario pubblico che fa acqua da tutte le parti. E nei fatti concreti non c’è. Non esiste più. Negli anni ottanta era valido ed efficiente, ma in questo preciso momento storico sta sempre più accartocciandosi su se stesso a discapito dei cittadini, soprattutto degli anziani e dei meno abbienti.

E’ questa la storia di una signora 78 enne di Napoli alla quale era stato diagnosticato un corpuscolo sospetto alla mammella.

Nel corso del suo controllo annuale al seno avevano riscontrato qualcosa di sospetto e la senologa (privata perché se aspetti il pubblico intanto hai voglia che ti ammali, ma soprattutto costo ticket ospedaliero 55 euro, visita privata con ecogfrafia 70 euro fate due conti voi, ndr) aveva riscontrata un’anomalia. Alchè, la dottoressa ha vivamente consigliato alla paziente un chirurgo oncologico, “esperto” del seno, e lei si è recata da codesto “luminare”. Il quale opera all’ospedale di Pozzuoli, ma guarda un po’ le liste di attesa erano lunghissime e allora evvai l’opportunità di intervento rapido e risolutivo in una clinica privata di via Manzoni a Napoli. Tre giorni, molte migliaia di euro e tutto si “potrebbe”risolvere, perché i dottori medici lucrano sì ma senza dare alcuna certezza. La loro topica parola d’ordine è sempre: la medicina non è una scienza esatta.

E certo uno dei principi della medicina è che non è una scienza esatta, ricordate la pandemia di Covid.

Si denota anche che: la paziente da brava docente pubblica ha versato ogni millesimo di lira o euro di tasse all’erario e oggi per un problema si sia dovuta rivolgere al settore privato in quanto il pubblico latita.

Il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, signore di clientela e affari spesso discussi, ha devastato quel poco di buono che restava nell’assistenza sanitaria per favorire le baronìe private. A questo punto che si faccia una scelta copernicana: o si sostiene il pubblico, modello socialista, come in Germania o si vada per l’assicurazione privata modello Usa.

Ma questa commistione Badogliana fra pubblico e privato costringe i cittadini a pagare due volte per la propria salute. Le tasse sulla sanità ed i baroni privati ai quali i soldi non bastano mai. E chi non può permettersi di ricorrere al privato sta già facendo la fine di tanti poveri americani non assicurati, cioè vede diminuire di gran lunga la propria aspettativa di vita.

Chiamasi democrazia sanitaria all’italiana.

 

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