Edipo Re: il teatro non mente, un capolavoro lo percepisci nell’aria
A teatro è impossibile mentire. Quando si è difronte ad un capolavoro lo si avverte nell’aria. Il capolavoro è un qualcosa che prende tutti. Gli altri lavori piacciono a qualcuno, ad altri no. E non c’è bisogno di sentire i commenti alla fine dello spettacolo. Quando si è alle prese con un capolavoro te ne accorgi dal silenzio che regna. Edipo Re messo in scena da Andrea De Rosa con Marco Foschi nel ruolo del protagonista è un capolavoro assoluto. Durante la sua rappresentazione l’attenzione del pubblico, a Pompei per la prima c’era il tutto esaurito, era totale. Nell’ora ed un quarto di rappresentazione non si è sentita volare una mosca. O per meglio dire il silenzio era tale che non si è sentito neanche un colpo di tosse.
Certo, l’opera di Sofocle per essere la più rappresentata nella storia del teatro, è un capolavoro di suo. Non c’è bisogno di ricordare la storia, la storia di Edipo che scopre di aver ucciso suo padre ed essersi poi sposato con sua madre. E’ un qualcosa che ciascuno di noi ha sentito a prescindere dal fatto che abbia fatto studi classici, o che sia amante del teatro. E questo rende ancora maggior merito agli attori protagonisti a Pompei. Il silenzio che ha accompagnato il lavoro non era certo dovuto alla necessità di seguire la storia. Tutti coloro che erano presenti a Pompei sapevano perfettamente di cosa si tratta, l’attenzione non era certo dovuta alla necessità di seguire la trama.
C’è da considerare un altro aspetto: Pompei è un evento a sé. Al “Theatrum Mundi” non vanno solo gli appassionati di teatro. Ci vanno anche ragazzi presi dalla bellezza del posto. Se neanche da costoro si è avuto un “colpo di tosse” significa che anche chi non è amante del teatro è stato preso.
Quando si è difronte ad un capolavoro non c’è bisogno di dire altro. Se non di andarlo a vedere.
