Nato, Biden: “Alleanza nata per proteggere democrazia. Da Usa, Germania, Italia e Romania nuove difese aeree a Kiev”

Di Fabrizio Battipaglia  

“La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell’impegno, oggi la Nato è più potente che mai”. Così Joe Biden ha aperto a Washington insieme a Kamala Harris il vertice in occasione del 75esimo anniversario della firma del Trattato Nord Atlantico che istituì la Nato il 4 aprile 1949. “Quando siamo stati attaccati l’11 settembre l’articolo 5 è stato invocato per la prima volta e i nostri alleati ci sono venuti in soccorso e noi non dimenticheremo”, ha quindi aggiunto il presidente Usa. Poi sull’appoggio sempre più convinto della Nato all’Ucraina, ha dichiarato: “La Russia sta fallendo nella guerra in Ucraina – ha detto il presidente Usa -. Il presidente Vladimir Putin pensava di far crollare la Nato, che invece oggi è più forte che mai: l’Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente, e continuerà ad esserlo dopo la guerra. L’Ucraina, assieme alla Nato, può fermare e fermerà la Russia”. Gli Stati Uniti insieme a Germania, Olanda, Romania e Italia hanno fornito ulteriori aiuti militari a Kiev per difenderla dall’aggressione russa come annunciato da Joe Biden: “Gli Stati Uniti insieme a Germania, Olanda, Romania e Italia forniranno all’Ucraina l’equipaggiamento per cinque ulteriori sistemi di difesa aerea strategica e nei prossimi mesi gli Stati Uniti e i nostri partner intendono fornire all’Ucraina dozzine di ulteriori sistemi di difesa aerea tattici”. Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato come il governo italiano si sia concentrato “molto su un tema che è estremamente importante, che è la difesa antiaerea perché essa significa difendere soprattutto i civili e le infrastrutture critiche che la Russia continua ad attaccare, come abbiamo visto ieri con un ospedale pediatrico colpito a Kiev e i bambini malati oncologici in mezzo alla strada” ribadendo che l’Italia “terrà fede ai suoi impegni” di spendere il 2% del pil per la difesa “ovviamente con i tempi e le possibilità che abbiamo” e considerando anche “l’impegno complessivo del Paese nella Nato”, dove siamo “tra i maggiori contributori di personale in quasi tutte le missioni e le operazioni di pace perché il nostro know how è molto richiesto”. (TgCom24)

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