Strage di Cutro, sei indagati per ritardi nei soccorsi
Di Fabrizio Battipaglia
I 94 morti di Cutro – tra cui 35 bambini – si potevano evitare. È quanto emerso dalla chiusura dell’inchiesta sui ritardi nei soccorsi al caicco “Summer Love”. Erano le 4.30 del 26 febbraio 2023 quando l’imbarcazione urtò contro una secca e si sgretolò. Sono sei gli indagati, quattro finanzieri e due militari della guardia costiera accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
Nell’avviso di conclusione delle indagini sulla strage, il procuratore Giuseppe Capoccia ha scritto che “se i comportamenti dei sei indagati – appartenenti alla guardia costiera e alla guardia di finanza – fossero stati “diligentemente tenuti, avrebbero certamente determinato l’impiego di assetti della guardia costiera per l’intercetto del natante, sicuramente idonei a navigare in sicurezza, impedendo in tal modo che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e, in prossimità, si sgretolasse urtando contro una ‘secca’ a seguito di una manovra imperita del timoniere, così non impedendo l’affondamento del natante e la conseguente morte di almeno 94 persone, decedute tutte per annegamento”. (TgCom24)