Meloni a Xi: “Cina interlocutore fondamentale per stabilità e pace”
Di Fabrizio Battipaglia
“L’insicurezza crescente a livello internazionale e io penso che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche facendolo a partire dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità, pace, un interscambio libero”. È quanto dichiarato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni al presidente cinese Xi Jinping nel corso dell’incontro a Pechino. “Penso che l’Italia possa avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l’Unione Europea nel tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati”, ha sottolineato Meloni. Prima del vertice con Xi la premier ha partecipato all’inaugirazione della Mostra di Marco Polo al Millenium Museum di Pechino: “Quello di Marco Polo non è stato solo un viaggio fisico attraverso l’antica Via della Seta ma un viaggio culturale di conoscenza, ha portato un bagaglio di conoscenze sull’impero cinese in un tempo in cui le distanze erano talmente grandi da sembrare incolmabili. Il Milione – ha aggiunto Meloni – è stato ben più grande di un diario di viaggio, una finestra verso una cultura che allora in pochi in Europa potevano immaginare, ha tracciato una strada che dall’Italia porta alla Cina: a volte è stato un tragitto agevole, a volte più in salita ma quella strada è sempre stata percorribile. Tocca a noi mantenerla tale perché possano continuare a transitare relazioni economiche e culturali che sono alla base della nostra cooperazione”. Se è vero che dal coraggio e dalla capacità di osare è nato anche il legame secolare che unisce le nostre due nazioni allora penso anche che il modo migliore di celebrare quella storia sia rendendo più solido quel legame che è prima di tutto culturale, che si fonda sul rispetto. Ed è ciò che siamo qui per fare con la nostra visita, ha sottolineato la Presidente del Consiglio. “Celebriamo Marco Polo a sette secoli di distanza dalla sua morte e insieme a lui Matteo Ricci che ha aiutato il popolo cinese ad aprire il proprio orizzonte e a capire l’Europa e l’Occidente”, ha aggiunto la premier prima di visitare la mostra, perché “se Marco Polo non avesse osato tanto da intraprendere un viaggio che fino ad allora era ritenuto inimmaginabile, impossibile, fuori portata, se non avesse sfidato l’ignoto, la storia sarebbe probabilmente andata diversamente. Allora noi ricordiamo Marco Polo, soprattutto per ricordare a noi stessi, che la storia in fondo siamo noi. Soprattutto quando non abbiamo paura di osare. Soprattutto quando inseguiamo le nostre convinzioni. Soprattutto quando non ci lasciamo condizionare dai limiti nei quali gli altri credono vale per tutti e vale per sempre”, ha concluso. (ANSA)