Stringi i pugni a nonna: stringili forte, a nonna

Francesca Morgante torna all’Elicantropo con lo spettacolo Lido per mari unici, uno spettacolo scritto diretto e interpretato dalla stessa attrice in occasione del Campania Teatro Festival del 2023.
Uno spettacolo già rappresentato e rodato, come rodata ed efficiente è la squadra che con Francesca ha dato vita alla messinscena: Angela Rosa D’Auria (aiuto regia), Vincenzo Fiorillo e Paolo Iammarone (scene), Luciana Donadio (costumi), Ivo Parlati (musiche), Luca Lombardi (voce fuori scena) e Sebastiano Cautiero light designer.
L’Elicantropo è un luogo speciale.
Sono speciali i suoi padroni di casa: Carlo Cerciello, regista eclettico e competente, e Imma Villa, attrice straordinaria e raffinata. Speciale è il posto – un’ala del seicentesco monastero dei Gerolamini. Speciali sono i giovani che ogni anno affollano la scuola di formazione e perfezionamento per attori diretta dallo stesso Cerciello con la collaborazione di Imma. Speciali sono gli spettacoli che ogni anno dal 1996 (si, il prossimo anno sarà il 30’…), sotto l’etichetta di Anonima Romanzi,- compongono cartelloni in cui già il titolo racconta molto dello spessore e del significato delle rappresentazioni scelte.
Quest’anno la stagione ha il titolo “Odio gli indifferenti”.
Un titolo, una missione.
Per questo e per tanti altri motivi che solo Francesca conosce, tornare all’Elicantropo (la scuola dove ha avuto maggior incidenza e spessore la sua preparazione di attrice) con una creatura da lei stessa voluta e partorita, non dev’essere stato né semplice né indifferente.
Dal palcoscenico la sua emozione traspare tutta, l’emozione di una bambina che si affaccia per la prima volta ad un balcone che dà su un giardino fiorito.
Perchè questo per lei è il palcoscenico; questo per lei è il suo lavoro; questo per lei è il teatro.
Assistere a Lido per mari unici dà l’impressione di osservare con attenzione una tavola imbandita, piena di tante pietanze gustose di cui ogni spettatore conosce l’odore e il sapore.
Chi di noi non conosce l’odore del mare, o non ha ricevuto la carezza di una nonna? Chi di noi non è stato tenuto in braccio dalla mamma, dal papà, da zie improbabili o da vicine ingombranti?
Chi di noi non ha nella sua memoria una colonia estiva (anche se non vi ha mai vissuto estati o vacanze in compagnia di decine di bambini coetanei)? E chi di noi non ha vissuto il sogno di diventare qualcosa o qualcuno che nessuno in famiglia pensava fosse il meglio per noi? Chi di noi non ha sognato di coltivare il proprio talento, alcuni riuscendoci a costo di tante rinunce e alcuni costretti a rinunciare?
Lo spettacolo è un viaggio onirico, una finestra che si apre e si chiude sul sogno anzi sui sogni di una bambina che, crescendo, li vive, li prende, le sfuggono di mano, ma non li abbandona.
Una tavola imbandita dalla quale ogni spettatore può prendere la pietanza che preferisce, il pezzo di vita che in qualche modo sente gli appartenga, il sogno che ha coltivato o che non ce l’ha fatta a coltivare e a renderlo parte della sua esistenza, come invece un attore fa, a costo di tante rinunce, sacrifici, scelte.
La nonna accompagna la bambina dall’inizio alla fine dello spettacolo, quindi del sogno. “Siamo una spiaggia di molti mari” le dice. Ma quella nonna, donna d’altri tempi ma con lo sguardo dritto verso il futuro, invita la nipote a tenere duro, a non mollare.
E’ lei la prima a credere nel talento di Francesca.
Stupisce e impressiona la voce anzi le tante voci che Francesca riesce a tirar fuori dalla sua gola nel dar vita ai personaggi di cui racconta un cammeo.
Cantante stupefacente; presenza scenica di attrice navigata.
Se la incontri per strada sembra una persona comune: la lente di ingrandimento costituita dal palcoscenico rivela una figura imponente e agile allo stesso tempo, in grado di far vibrare la pelle a chi la vede muoversi veloce sulle tavole mentre imbastisce ricami canori.
Stringi i pugni a nonna: tienili stretti, a nonna”. Francesca Morgante i pugni li ha stretti.
Continuerà a stringerli: per la nonna, per lei, per chi tornerà in sala – a sedere alla sua tavola, ad applaudirla. Lido per mari unici va in scena ancora venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 alle 20,30 al Teatro Elicantropo.
A Napoli.

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