Angelo Maurizio Tortora intervista un ex Campione del Mondo del 1982:Fulvio Collovati

Di Angelo Tortora 

 

Angelo Maurizio Tortora in un intervista pone alcune domande a un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982 e tra le tante ex Milan,Inter,Roma e Genoa: Fulvio Collovati.

Fulvio Collovati ad Angelo Maurizio Tortora racconta il Napoli dalla telenovela Osimhen sino alle notti europee:

 

Angelo Maurizio Tortora pone le sue domande:

 

1-Lei che è stato un Campione del Mondo,che emozione si prova a calcare palcoscenici simili?Ha militato in club illustri eppoi la Nazionale.

“Sono emozioni difficili da descrivere a parole,noi nel 1982 ,stiamo parlando di 42 anni fa’:abbiamo vinto il Campionato del Mondo e quindi abbiamo esaltato un paese intero. In quel momento li’ non c’erano divisioni tra Nord e Sud, tutta l’Italia ha festeggiato e ci siamo resi protagonisti di un impresa che a distanza di tanti anni la gente ne parla ancora. Era l’epoca dei Maradona,dei Zico,dei Rumenigge,gente di spessore umano e calcistico”.

2-Possiamo dire Inter favorita soprattutto perché è Campione uscente ma il Napoli come prima outsider visto anche come si è sbarazzato delle piccole sin ora?

“Il Napoli due anni fa’ è stato Campione d’Italia,lo scorso anno decimo in classifica. È stata una delusione per tutti i tifosi,per gli addetti ai lavori,per i giocatori stessi,per la società,tre allenatori sono stati cambiati. Quest’anno Adl non doveva assolutamente sbagliare per cui ha puntato su un numero uno ,eppoi non è detto che sei tale devi per forza vincere lo Scudetto. L’Inter parte da Campione uscente ma il Napoli ha dimostrato di saper vincere match ostici come questi complicati, perché in Serie A non ci sono partite facili e per me i partenopei lotteranno per vincere il tricolore”.

3-Romelu Lukaku,tre gol e tre assist,ma è proprio vero che con Conte trattasi di un altro big-rom?

“Lukaku è un calciatore importante,il belga difficilmente diventa capocannoniere del campionato perché non è uno che fare trenta reti eppoi magari quest’anno succede… parliamo di un interprete del suo ruolo che gioca molto per la squadra,fa’ assist e lui ha fatto fare gol a Kvaratskhelia,McTominay e soprattutto per via di tutto ciò Conte lo ha voluto fortemente. La squadra gioca bene se c’è lui,perché a volte il difensore o il centrocampista è in difficoltà,butti la palla avanti lui la difende,fa’ salire la squadra e facilita l’inserimento dei centrocampisti ed è stato preso l’ex United che ha senso del gol come lo hanno anche Kvara,Raspadori. Una volte c’erano i numeri dieci che oggi non esistono più:i Maradona,i Platini’,Zola,erano i cosiddetti assist-man che nel calcio di oggi mancano,però ci sono i centravanti che giocano al servizio della squadra,il falso nueve,io preferisco il nove che riempie l’area di rigore”.

4-Quindi per il calcio di Conte è più idoneo Lukaku di Osimhen?

“Osimhen è una via di mezzo tra goleador, molto forte di testa specie quando si issa al settimo cielo per colpire,attacca molto più la profondità di Lukaku e gioca meno per i compagni. Sono diversi però è un giocatore importante e non a caso vale più di 100 milioni di euro”.

5-David Neres,si ha la sensazione che l’ex Ayax voglia essere utilizzato da Conte più come spaccapartite:deve migliorare la fase difensiva ma in ottica prospettica c’è lo vedrebbe titolare?

“Certo però visto che ci sono tanti centrocampisti tipo McTominay,Kvaratskhelia che fa’ la seconda punta,Politano è più utile perché fa’ anche la fase difensiva. Per cui quello che vuole Conte nel 3-5-2 o nel 3-4-2-1 Neres diventerà un calciatore importante però deve capire che in Italia è importante aiutare anche in fase difensiva,lui è un dribblomane come il 77 georgiano e ti può risolvere parecchie partire in fase offensiva”.

6-Billy Gilmour,vice Lobotka ma può stargli anche accanto ma ha una folta concorrenza nella zona nevralgica del campo:O Conte si inventa qualcosa o sarà dura la titolarità per l’ex Brighton,non crede?

“È vero che il Napoli non ha le coppe,ci sono calciatori che hanno poco spazio,la realtà è questa. I giocatori che ha voluto Conte hanno scelto l’Italia e il Napoli e non la Premier League che è il campionato più importante,tutti vorrebbero giocare in Inghilterra ma sono da noi e questo è tutto merito di Antonio Conte(soprattutto il suo)e per Napoli che è una piazza meravigliosa. Il cammino è lungo in Serie A ma saranno determinanti anche loro,arriverà il momento tra infortuni ed altro che ci sarà bisogno anche di altri”.

 

Luigi Ferrarini pone le sue domande:

 

7-Le faccio una domanda romantica,lei ha giocato con Giuseppe Giannini alla Roma:quanto contavano le bandiere a suo tempo e in questo momento storico soprattutto.

“Io magari non sono l’esempio di bandiera perché ho giocato sette anni al Milan,poi sono andato all’Inter ma c’erano i casi che si legavano ai club come Baresi ai rossoneri,Scirea alla Juventus,Antognoni alla Fiorentina e Totti alla Roma. Oggi è un calcio che si pensa più ai soldi perché si guadagna tanto piuttosto a innamorarsi della maglia, condizionati soprattutto dai Procuratori, poi ci sta che uno resta in una Società per tanti anni,attirato dal calcio arabo o dalla Premier League perché poi ad esempio in dieci anni di carriera cioè che puoi sommare è tantissimo. Lo stesso Kvaratskhelia magari dalla Premier o dall’Arabia arriverà un offerta irrinunciabile eppoi sarà lui a decidere”.

8-Come ha vissuto il passaggio dal Milan all’Inter?

“Sono stato tra i primi a passare dal Milan all’Inter,i rossoneri erano retrocessi,primo anno in B,secondo anno siamo retrocessi nuovamente ,lasciai io il diavolo per non perdere la maglia della Nazionale. Fu’ una scelta giusta perché poi sarei diventato nell’82 Campione del Mondo,i tifosi del Milan mi hanno dato del traditore però al cospetto di oggi quella fu’ una scelta di vita mentre oggi sarebbe economica. Oltre all’Inter,mi voleva la Fiorentina,la Juventus,andai ai nerazzurri anche se mi offrivano di meno”.

9-Cosa si prova a diventare Campione del Mondo?

“Tu puoi vincere tutti i campionati che vuoi,la Champions anche se io non l’ho vinta mai ma quando trionfi in un Mondiale rappresenti una Nazione intera e ci sono milioni di italiani che ti osservano e per me e’ stata una grande soddisfazione. Vestire la maglia azzurra non deve essere un disturbo ma un onore”.

10-Ha un annedoto su un grande campione come Paolo Rossi da raccontarci?

“Fu’ capocannoniere ai Mondiali di Spagna 82′  con 6 gol. È stato un centravanti atipico nel senso che non era Lukaku,era un rapinatore dell’area di rigore,uno che ti rubava il tempo. Era un bravissimo ragazzo e io da difensore l’ho anche marcato quando ero al Milan e lui nella Lanerossi Vicenza eppoi alla Juventus e non ha mai fatto scene come fanno gli attaccanti attuali:accettava anche le botti e ti diceva perché mi picchi ed era leale e così era anche Maradona,l’argentino provavi a fermarlo in tutti i modi e magari ti diceva qualche parola però lo faceva per il fallo che aveva subito non per la cattiveria. Erano due giocatori che sapevano di essere forti ed accettavano di farsi marcare in tutti i modi”.

 

 

 

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