Tommasetti, “Provincia e Capaccio non possono più restare fermi”

Di Angelo Tortora 

 

(ANSA) – NAPOLI, 23 OTT – “Per la provincia di Salerno e Capaccio Paestum sarebbe dannoso restare fermi ancora a lungo”. Questo il monito di Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, sulle conseguenze dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Franco Alfieri, presidente dell’Ente di Palazzo Sant’Agostino e sindaco del Comune cilentano. “Quasi un mese è trascorso dalla misura cautelare che ha riguardato Alfieri e tutto sembra sospeso – osserva Tommasetti – I magistrati fanno il loro lavoro ma la comunità capaccese e quella di un’intera provincia, che è tra le prime in Italia per estensione, non possono attendere i tempi della giustizia. Sarebbe grave ignorare le ripercussioni a livello istituzionale”. Il consigliere regionale attende che il Pd si muova: “Dopo la sospensione di Alfieri, dal partito c’è stato solo silenzio, a eccezione delle solite scaramucce con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il problema c’è e va affrontato senza tentennamenti, anche per rispetto dello stesso Alfieri, di cui va tutelata la persona oltre al ruolo”. Tommasetti evidenzia che la vicenda si arricchisce ogni giorno di nuovi elementi: “Il quadro diventa sempre più complesso, mortificando sia l’uomo che i territori. Si va dalle indagini della Commissione Antimafia alle ombre sui bilanci del Consorzio Farmaceutico. Di questo passo si rischia di minare la credibilità delle istituzioni. Qualunque sia la formula, bisogna uscire da questo stallo in nome del buon senso”.

 

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