Oggi veniva beatificato: Beato Bonaventura da Potenza

Beato Bonaventura da Potenza


Nome: Beato Bonaventura da Potenza
Titolo: Francescano Conventuale
Nome di battesimo: Carlo Antonio Gerardo Lavanga
Nascita: 1651, Potenza
Morte: 26 ottobre 1711, Ravello
Ricorrenza: 26 ottobre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
26 novembre 1775, Roma, papa Pio VI
Nato a Potenza nell’allora regno di Napoli nel 1651 da Lelio Lavagna e Caterina Pica, Carlo Antonio Lavagna entrò nei frati minori conventuali di Nocera dei Pagani, assumendo il nome di Bonaventura. Si distinse per la grande fedeltà alla regola, ed esistono racconti piuttosto incredibili su quanto riuscì a fare per obbedienza (alcune di queste azioni furono più tardi ritenute dei veri miracoli).

Trascorse ad Amalfi gli otto anni più fruttuosi del suo percorso, sia per la sua personale crescita spirituale sia per l’opera pastorale compiuta tra la gente del posto, compresa l’istruzione dei giovani. In diverse occasioni fu proposto come padre guardiano del convento, ma poiché la sua umiltà gli faceva sempre chiedere l’esenzione da ogni posizione di autorità, l’unico incarico che gli fu assegnato fu quello di responsabile dei novizi. Bonaventura fu particolarmente devoto all’immacolata Concezione di Maria ed espresse spesso il desiderio di avere la stessa capacità di Duns Scoto (8 nov.), teologo medioevale, nel difenderne la dottrina da ogni attacco.

Bonaventura morì a Ravello il 26 ottobre 1711 con il nome di Maria sulle labbra, e per tre giorni il suo volto si mantenne fresco, tanto che egli è trai santi famosi nella regione napoletana per la liquefazione del sangue dopo la morte. Esiste una storia di dubbio gusto che narra come, molto dopo che Bonaventura era spirato, il vicario generale locale avesse ordinato a un chirurgo di prelevare un po’ di sangue dal braccio del santo; per rendere possibile la cosa, il guardiano ordinò al cadavere di sollevare il braccio e questi, miracolo di obbedienza, lo fece. Quando il fatto fu risaputo, suscitò ovviamente grande scalpore tra la gente e aumentò la fama di santità che già possedeva, ma oggi sembra, come risulta dalle testimonianze raccolte e analizzate dai bollandisti, che Bonaventura fosse probabilmente ancora vivo nel momento in cui il chirurgo prelevò il sangue. Si può poi notare che la città di Ravello, dove Bonaventura morì, è il luogo dove avviene ogni anno la liquefazione del sangue di S. Pantaleone (27 lug.).

Ebbe esperienze estatiche, doni carismatici di conoscenza dei cuori, operazione di miracoli e profezia e la sua storia è analizzata dagli studiosi di teologia mistica; fu ufficialmente beatificato nel 1775.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Ravello presso Amalfi in Campania, beato Bonaventura da Potenza, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che rifulse per obbedienza e carità verso tutti.

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