Oggi veniva beatificata : Santa Maria Michela del SS. Sacramento
Santa Maria Michela del SS. Sacramento
7 gennaio 1725, Roma, papa Pio XI
4 marzo 1934, Roma, papa Pio XI
A nove anni fu inviata nel convitto delle Orsoline di Pau; a tredici anni iniziò in una stanza del suo palazzo di Guadalajara una scuola per fanciulle povere, alle quali oltre il catechismo insegnava tutto ciò che poteva renderle ottime donne di casa.
Nel 1834 Michelina non temette di andare a servire i colerosi, senza curarsi della sua salute, tanto era ardente la sua carità verso il prossimo. In seguito alla morte della madre si ammalò e cominciò a soffrire di atroci dolori allo stomaco. Il fratello Diego, che era ambasciatore .della Spagna a Parigi, per farla curare la chiamò con sù. Nella capitale francese passò un breve periodo in mezzo agli svaghi mondani, tra lo sfarzo e il lusso, pur conservando l’innocenza e dedicandosi a opere di carità. Qui fondò l’Arciconfraternita della SS. Trinità. Per assistere alla Messa e fare la Comunione sfidava i pericoli della rivoluzione scoppiata il 24 febbraio 1848, cd era divenuta tanto nota che i rivoluzionari quando la vedevano dicevano: « Lasciate passare la cittadina ».
Ritornata nella sua città natale, continuò ad esercitare le opere di pietà e di beneficienza verso i poveri e soprattutto un’azione di ricupero e di apostolato verso le donne di malcostume.
Il 21 aprile 1845 inaugurò il suo collegio accettando sette giovani fra le più disgraziate che si trovavano nell’ospedale di S. Giovanni di Dio in Madrid. Da questo collegio si svilupperà in seguito l’Istituzione delle Ancelle del SS. Sacramento e della Carità. Poco tempo dopo il fratello Diego le ottenne il titolo di Viscontessa di Jorbalàn.
Divenuta Sorella Maggiore dell’ospedale di S. Giovanni di Dio, non era vista di buon occhio dalle consorelle, le quali minacciavano di disertare in massa; ma Michela seppe con la sua umiltà e carità guadagnarsi la loro stima e benevolenza, tanto che in seguito non volevano accettare le sue dimissioni. Nel 1850 abbandonò totalmente il mondo per vivere con le sue giovani.
Il Signore volle mettere alla prova la sua virtù; ma la Santa riuscì a vincere ogni difficoltà ed opposizione. Allorché le venne a mancare ogni sussidio, lavorava anche di notte. Una sera verso le undici, venne in casa sua il segretario del governatore e avendo visto che Suor Michela anche durante la conversazione continuava a ricamare, osservò: c Lei lavora come se si dovesse guadagnare il pane per domani ». « Appunto, rispose, se non termino questo lavoro, domani non avrò neppure un soldo per dar da mangiare alle giovani ».
Desiderando che la Chiesa approvasse la Congregazione che aveva fondato, il cui fine è l’adorazione perpetua al SS. Sacramento, si accinse a scriverne le regole. Quando nel 1866 la Santa Sede emanò il decreto di approvazione, Madre Michela era già andata a ricevere il premio delle sue fatiche. Alla sua morte, avvenuta la notte del 24 agosto 1865, tutti furono unanimi nel proclamarla « La Teresa del secolo XIX ».
PRATICA. – Chi usa carità, troverà carità! Siamo generosi verso i poveri.
PREGHIERA. – Concedici, o Signòre, per l’intercessione di S. Maria Michelina del SS. Sacramento, il disprezzo degli onori e beni terreni, affinchè con più generosità ed amore possiamo aspirare a quelli eterni.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Valencia in Spagna, santa Maria Michela del Santissimo Sacramento Desmaisières, vergine e fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità, che, mossa da un grande amore e dal desiderio di guadagnare anime a Dio, dedicò la propria vita al riscatto delle ragazze moralmente traviate e delle prostitute