Cattedrale di San Gerlando
Cattedrale di San Gerlando
La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento è un vero e proprio libro di storia e di arte, che racconta attraverso le sue pietre e i suoi interni le trasformazioni culturali e architettoniche che hanno segnato secoli di vicende religiose, politiche e sociali nella città di Agrigento.
Storia e Origini
La costruzione della cattedrale ebbe inizio nel 1088, appena due anni dopo la conquista normanna della città (allora conosciuta con il nome arabo di Girgenti) e fu avviata per volere di Gerlando di Besancon, nominato vescovo di Agrigento. L’edificio originale, di dimensioni più contenute rispetto all’attuale struttura, fu completato in sei anni e venne consacrato nel 1099. Inizialmente dedicata alla Madonna Assunta, la chiesa venne in seguito ribattezzata e consacrata a San Gerlando nel 1305, in omaggio al vescovo che, dopo la sua morte nel 1100, fu proclamato santo e patrono della città
Il corso della storia ha visto la cattedrale subire numerosi danni: il terreno instabile e le ripetute frane, in particolare nel 1244 e nel 1745, oltre al devastante terremoto del 1693, hanno reso necessario un continuo intervento di ricostruzione e restauro. Questi eventi, pur compromettendo la struttura in alcuni momenti, hanno contribuito a creare l’attuale complesso architettonico, ricco di stratificazioni stilistiche che ne raccontano la lunga evoluzione
Architettura e Stili
La Cattedrale di San Gerlando si presenta come un vero e proprio “melting pot” di stili architettonici. La struttura, a pianta a croce latina, è caratterizzata da tre navate divise da colonne e archi ogivali.
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Stile Arab-Normanno e Gotico-Chiaramontano: Gli elementi originari, risalenti al periodo normanno, sono ancora visibili soprattutto nella zona del transetto e nella torre campanaria. Quest’ultima, iniziata nel 1470 dal canonico Giovanni Montaperto, pur non essendo stata completata, domina il prospetto della facciata e testimonia la tradizione costruttiva dell’epoca
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Evoluzione Rinascimentale e Barocca: Nel corso dei secoli, numerosi interventi di ampliamento e rifacimento hanno introdotto elementi rinascimentali e barocchi. La facciata attuale, rinnovata nel Seicento, presenta linee essenziali e armoniose, mentre all’interno il soffitto a cassettoni, il transetto decorato e l’abside riccamente ornata testimoniano l’influenza del gusto barocco, arricchendo la spiritualità e il pathos del luogo
Opere d’Arte e Elementi Liturgici
L’interno della cattedrale custodisce un ricco patrimonio artistico e religioso:
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Reliquie e Urna Sacra: Nella navata destra si trova l’urna argentea del 1639, opera del maestro argentiere Michele Ricca, che custodisce le reliquie di San Gerlando. Questa reliquia viene portata in processione in occasione della festa del patrono, celebrata il 25 febbraio, rafforzando il legame profondo tra la comunità e la sua storia spirituale.
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Opere Pittoriche e Scultoree: All’interno, lungo le navate, si possono ammirare numerosi dipinti, affreschi e sculture che narrano episodi della vita dei santi e degli eventi storici della città. Tra questi spiccano le opere di artisti locali, che nel corso dei secoli hanno contribuito a decorare l’ambiente sacro con simbolismi e motivi iconografici tipici dell’arte siciliana
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Fenomeno Acustico “Portavoce”: Una curiosità particolarmente affascinante è il fenomeno acustico noto come “portavoce”. Grazie a particolari condizioni costruttive, chi si trova nel presbiterio riesce a sentire anche le parole sussurrate all’ingresso, nonostante la distanza di circa 85 metri. Questo fenomeno ha alimentato leggende e storie popolari che contribuiscono al fascino mistico della cattedrale.
Restauri e Stato Attuale
Nel corso degli ultimi decenni la cattedrale ha subito importanti lavori di consolidamento e restauro, finalizzati a garantire la sicurezza strutturale e a preservare il patrimonio artistico in essa contenuto. Dopo lunghi periodi di chiusura a causa di frane e problemi di stabilità, l’edificio è stato completamente riaperto al pubblico nel 2019, consentendo sia l’uso religioso che la fruizione turistica