Oggi è San Luigi Orione
San Luigi Orione
26 ottobre 1980, Roma, papa Giovanni Paolo II
16 maggio 2004, Roma, papa Giovanni Paolo II
« Che cosa può venire di buono da Pontecurone? ». Con questa frase, tutt’altro che incoraggiante, un frate francescano del convento di Voghera accoglieva il piccolo Luigi Orione, che aveva chiesto di entrarvi per farsi frate. Pontecurone, dove egli nacque il 23 giugno 1872, era un oscuro paese della provincia alessandrina. Il padre faceva lo stradino e politicamente stava dalla parte di chi, pur di cambiare le cose che andavano davvero male, era disposto anche ad agire in modo spiccio. Sua madre, invece, era tutta casa e chiesa.
D’estate, al tempo della mietitura, la mamma andava a spigolare trascinandosi dietro il piccolo Luigi. «Il pane per i poveri è sacro», gli diceva — e neppure una briciola deve andare perduta. E si inchinava lei stessa a raccoglierla. Quel gesto, di raccogliere e portare alla bocca ogni pezzo di pane, divenne anche per Luigi un’abitudine. Che un giorno gli costò cara. I compagni di collegio, avendo notato il suo innocente vezzo, buttavano pezzi di pane che poi, con sottile perfidia, calpestavano. E quando Luigi, obbedendo al suo istinto, si chinava a raccogliere le briciole, era un coro di risate. Per tutta la vita, in verità, non farà che curvarsi per sollevare gli emarginati, i disgraziati abbandonati a se stessi da una società gretta e meschina.
A Voghera Luigi non stette per molto: una broncopolmonite lo costrinse a lasciare il convento. Il papà lo prese allora con sé a lavorare lungo le strade: un buon noviziato, che gli fece conoscere il mondo operaio, un mondo difficile, di gente sfruttata e arrabbiata, un po’ anticlericale ma non lontano da Cristo. Poi Luigi conobbe don Bosco, che lo prese con sé a Torino e lo coinvolse nelle sue iniziative a favore dei ragazzini che la durezza della vita aveva ridotto a vivere nei marciapiedi delle città. Ma alla vigilia del noviziato, quando don Bosco pensava ormai di avere un confratello in più, inspiegabilmente Luigi Orione lasciò Torino e chiese di essere accolto nel seminario diocesano di Tortona.
In seminario, Orione non fu mai un chierico come gli altri. L’ansia per i ragazzi in difficoltà, che don Bosco gli aveva trasmesso, lo spinse a fare cose insolite per un chierico. Un’estate, mentre i compagni tornavano in famiglia, Luigi chiese di restare. Il rettore gli mise a disposizione una stanzetta nel soffitto della cattedrale, un luogo tutt’altro che confortevole durante il caldo estivo. Un giorno, accolse un ragazzino cacciato dalla scuola di catechismo perché turbolento. Presto, una frotta di marmocchi invase la soffitta, felici di passare del tempo con quel chierico un po’ “matto” che si faceva in quattro per loro. I canonici, disturbati nel loro salmodiare, non furono altrettanto contenti e Orione fu costretto a sloggiare, guadagnandosi la fama di soggetto poco raccomandabile.
Tuttavia, il vescovo, monsignor Igino Bandi, apprezzò l’iniziativa di Orione e gli mise a disposizione il proprio giardino, trasformato presto in oratorio. Ma anche questa esperienza durò poco: qualcuno accusò i ragazzini di essere un covo di papalini antipatriottici, e l’oratorio fu chiuso. Orione non si perse d’animo e aprì un piccolo collegio per seminaristi poveri, con la benedizione del vescovo. Nonostante le difficoltà e le maldicenze, riuscì a mantenerlo in piedi, dando vita alla Piccola Opera della Divina Provvidenza, una delle sue iniziative più significative. Aveva solo ventuno anni ed era ancora chierico. Diventò sacerdote due anni dopo, nel 1895.
Ancora chierico, Orione combinò un’altra delle sue imprese. Il patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto (il futuro Pio X), aveva invitato il chierico Lorenzo Perosi, compagno di Orione, a dirigere il coro della basilica. Preoccupato per il trattamento “troppo favorevole” riservato a Perosi, Orione scrisse una lettera di rimprovero al cardinale Sarto. Se ne pentì subito, ma il patriarca, anziché offendersi, gli inviò un pezzo di stoffa per la talare che avrebbe indossato il giorno della prima messa. Anni dopo, durante un’udienza, Pio X mostrò a Orione quella lettera, dicendogli: «Certi rimproveri fanno bene ai patriarchi».
Intanto, la Piccola Casa della Divina Provvidenza cresceva. A don Orione si unirono altri sacerdoti e giovani volenterosi. L’iniziativa si espanse rapidamente, con la creazione di asili, scuole professionali, centri giovanili e ospedali, non solo in Italia ma anche in Brasile e Argentina. Tuttavia, il successo suscitò invidie e sospetti. Monsignor Bandi, dopo aver esaminato un dossier di accuse, ordinò la chiusura dell’Opera. Don Orione rispose semplicemente: «Obbedisco», ma in ginocchio aggiunse: «Eccellenza, domani non potrà celebrare la messa perché ha commesso un’ingiustizia troppo grande». Tre mesi dopo, l’Opera ottenne l’approvazione ufficiale.
Nel 1908, Messina fu devastata da un terremoto. Don Orione fu tra i primi a portare soccorso, accogliendo duemila orfanelli nei suoi collegi. Durante la prima guerra mondiale, si prodigò per aiutare i poveri e gli emarginati, guadagnandosi l’affetto dei socialisti di Alessandria, che lo chiamavano «il nostro prete». Anche durante il terremoto della Marsica (1915), si distinse per gesti di carità al limite della legalità, come requisire l’automobile del re per salvare dei bambini.
Don Orione morì il 12 marzo 1940 a Sanremo, dopo una grave malattia. Papa Giovanni Paolo II lo proclamò beato il 26 ottobre 1980 e santo il 16 maggio 2004. La sua eredità è una Chiesa che osa, che festeggia la vita e che non ha paura di sporcarsi le mani per amore del prossimo.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati.




– San Bernardo di Capua
Vescovo– Sant’ Elfego il Vecchio
– Beato Girolamo da Recanati
Sacerdote– San Giuseppe Zhang Dapeng
Catechista e martire– San Mamiliano di Palermo
Vescovo e martire– Santi Migdonio, Eugenio, Massimo, Domenica, Mardonio, Pietro, Smeraldo e Ilario
Martiri di Nicomedia
Altre venerazioni di San Luigi:
25 febbraio:-San Luigi Versiglia
Vescovo e martire
12 marzo:-San Luigi Orione
Sacerdote e fondatore
03 aprile:-San Luigi Scrosoppi
Sacerdote
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Martiri mercedari
21 giugno:-San Luigi Gonzaga
Religioso
09 ottobre:-San Luigi Bertran
Domenicano
16 ottobre:-Santi Ferdinand Perez e Luigi Blanc
Martiri mercedari
24 ottobre:-San Luigi Guanella
Sacerdote
I Santi nati oggi
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I Santi canonizzati oggi
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