Fare impresa al Sud: una sfida che diventa opportunità. Agrumity: la realtà che trasforma il turismo in un motore di sviluppo locale

Di Angelo Tortora 

 

Fare impresa nel Sud Italia? Una sfida, senza dubbio. Ma anche un’opportunità straordinaria per chi sa innovare senza perdere di vista l’identità del territorio. Agrumity ha colto questa occasione, costruendo un modello che intreccia tradizione e contemporaneità, trasformando il turismo in una leva di crescita sostenibile per la comunità locale.

Un’idea nata tra amici, diventata un ecosistema di valore

Fondata nel 2021 nel cuore della Costiera Sorrentina, Agrumity è il frutto della visione di Matteo, che a soli 25 anni ha dato vita al progetto insieme al socio e amico di lunga data, Filippo. Con loro, un team di giovani talenti locali – gli Agrummates – ha trasformato il concetto di accoglienza turistica, rendendolo un vero strumento di sviluppo per agricoltori, artigiani e piccoli produttori del territorio.
Agrumity non si limita a offrire esperienze turistiche, ma crea connessioni autentiche tra i viaggiatori e le realtà locali. Il turismo esperienziale diventa così un driver economico per la microeconomia locale, preservando le tradizioni e garantendo sostenibilità.

Oltre il turismo: un modello di impresa collettiva

Agrumity si posiziona come un experience enabler, un facilitatore che permette ad agricoltori, produttori locali e chef di accogliere viaggiatori senza snaturarsi. Il suo valore aggiunto sta nella capacità di progettare esperienze immersive che raccontano la tradizione locale, generando al contempo valore per la comunità.

I viaggiatori non sono semplici turisti, ma protagonisti di un viaggio culturale autentico. Scoprono le tecniche della produzione artigianale, assaporano i prodotti iconici del territorio e ascoltano le storie di chi tramanda saperi da generazioni. Questo modello non si limita a offrire un servizio, ma costruisce un ecosistema in cui il turismo non consuma, bensì arricchisce e redistribuisce valore.

Fare impresa al Sud: tra sfide e strategie di crescita

Fare impresa in Italia è complesso e richiede una base di conoscenza del mercato, capacità di adattamento e un mindset orientato alla sperimentazione. Nel caso di Agrumity si è scelto un approccio lean startup, basato sulla metodologia Build-Measure-Learn, ovvero costruire, testare e ottimizzare continuamente il modello per garantirne la sostenibilità.

Molti imprenditori vedono nei finanziamenti pubblici la chiave per partire forti di un’intuizione magica, ma in alcuni casi questo porta ad investire in un progetto o prodotto che il mercato non chiede. La filosofia di Agrumity è crescere con equilibrio, consolidando ogni passo senza accelerazioni artificiali, una volta superato questo step l’accesso ai fondi è indispensabile per una fase di scale-up. Per alcune realtà il vero successo non è solo nell’espansione rapida, ma anche nella capacità di creare un sistema durevole, resiliente e scalabile.

Un esempio concreto di esperienza a impatto

Agrumity ha pubblicato la sua prima esperienza nel 2022: “Raccogli i tuoi Limoni di Sorrento”. Tutto nasce dall’esigenza di un agricoltore che lamentava il costo eccessivo della raccolta dei limoni. Tra scarti di mercato e bassi margini, coltivare limoni e arance stava diventando sempre meno sostenibile. L’idea di Agrumity? Trasformare un problema in un’opportunità, coinvolgendo i viaggiatori nella raccolta degli agrumi di Sorrento. Così è nata un’esperienza semplice ma rivoluzionaria: i visitatori, guidati dal team Agrumity, esplorano il limoneto, imparano le tecniche tradizionali di raccolta e selezione dei frutti e, armati di cestini, raccolgono i propri limoni direttamente dagli alberi. Un’attività immersiva, che li connette alla terra e al lavoro quotidiano di chi la coltiva.

I benefici sono molteplici: l’agricoltore non deve più sostenere i costi elevati della raccolta e riceve il doppio del prezzo di mercato per ogni chilo di limoni raccolti dagli ospiti. Inoltre, grazie alla raccolta continua, si riducono drasticamente gli sprechi: vengono utilizzati anche i frutti “brutti ma buoni”, solitamente scartati dalla grande distribuzione.

Oggi, migliaia di viaggiatori partecipano a questa esperienza, portando a casa non solo i limoni freschi di Sorrento, ma anche la consapevolezza del valore di un’agricoltura sostenibile e del legame profondo tra terra ecultura locale. 

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