I trenta giorni più lunghi dell’anno

di Riccardo Brescia


Ci sono mesi che raccontano di più dei giorni che li compongono e che, in ordine preciso e prevedibile, si susseguono alternando attesa, festa, lavoro, ore di punta e di quiete, riposo, alba, tramonto, rumore, silenzio.
C’è un mese in cui le ombre improvvisamente si allungano per il sole che ricomincia ad abbassare la sua orbita, proponendo risvegli con radente e pulita, luminosa, luce che sembra fatta apposta per invogliare ad iniziare le giornate. Le ombre lunghe puntano verso una direzione precisa, ci accompagnano lungo la strada che – da queste parti – dal mare si arrampica piano verso la collina fino al luogo di lavoro, quasi come fossero sguardi ammiccanti di chi ci invita con intima confidenza verso qualcosa di atteso, ambito e segreto, facendo un occhiolino. Qualcosa per pochi.
C’è un mese in cui il sole si fa gentile, dopo l’arroganza manifestata nei mesi precedenti e che ha reso complicato anche concedersi quel riposo atteso un anno intero cui tutti ritengono di aver diritto, anche coloro che diritto non ne avrebbero.
Sono i giorni in cui – in strada – il silenzio lascia il posto al rumore; giorni in cui ai parcheggi fantasiosi di qualche settimana prima si sostituisce la geometria millimetrica utilizzata per sfruttare ogni spazio consentito a lasciare per strada le auto e quelli, durante i quali, il rimbombo delle voci al mattino presto fanno spazio ai motori dei soffiatori e delle spazzatrici comunali, quando passano.
E’ un mese durante il quale tornano ad apparire cantieri stradali per lavori di manutenzione ordinaria che tutti pensano sarebbe stato meglio eseguire durante l’estate, quando la città diventa casa dei turisti o torna ad essere il salotto di chi resta; non certo nelle settimane di ripresa di scuole e attività lavorative che risentono della pausa estiva. E cosa vuoi che sia la difficoltà a gestire la circolazione con corsie ridotte o sensi di marcia invertiti.
Il mese del qual
e scrivo sembra fatto apposta per questo.
Chi torna dalle ferie sceglie proprio questo mese per lamentarsi di aver speso troppo, aver avuto tanti di quegli impegni mondani o tante responsabilità domestiche abilmente evitate durante l’inverno grazie all’inattaccabile alibi del lavoro, e quindi giustificare il fatto che sono tornati più stanchi di prima, con diritto di lamento. Il problema è che questo lamento viene offerto con spietata lucidità e arroganza a chi le ferie non le ha fatte. Ma sarà solo distrazione.
Oroscopi, psicologi, pensatori, giornalisti, opinionisti parlano di mese dei propositi dai quali ripartire, dei progetti lavorativi e personali da impostare e da impostare come si deve, visto che ci terranno compagnia per parecchi mesi, prima di vederli realizzati o prima di avere l’occasione di rimandarli ancora, avendo cambiato – o visto cambiare – nel corso dell’anno le nostre priorità.
Si fanno più miti le temperature, si guarda avanti, ci si guarda volentieri allo specchio ancora colorati del sole che ha preso cura del corpo e della mente; si può godere ancora di luce, caldo e perché no di un tuffo nel mare prima che le lancettevengano drammaticamente spostate un’ora avanti dichiarando,in un tranquillo week end di ottobre, che l’inverno è arrivato. Improvvisamente.
E’ il mese in cui i colori si ravvivano, ravvivati dall’aria più pulita e resi scintillanti da qualche goccia di rugiada della mattina; le albe sono più comode (il sole sorge più tardi), i tramonti più agevoli (il sole tramonta prima). I turisti vestono ancora come se dovessero scendere in spiaggia mentre qualche vetrina abbozza indumenti decisamente invernali, nascondendoli dietro stand con i saldi della stagione in via di conclusione.
Il mese in cui i social impazziscono di banalità tra frasi di Seneca e immagini di tramonti – sempre quelli ciascuno pensando tra se e se sia il tramonto più bello del mondo o di foto scattate di spalle, con le braccia aperte guardando l’infinito, come se l’infinito non avesse nulla di meglio da fare che abbracciare il soggetto della foto; il mese in cui iniziano le stagioni teatrali (il campionato di calcio è gia iniziato almeno due settimane prima) e quindi il mese del tanto atteso risveglio sportivo culturale, mentre sulle labbra chi ha fatto vacanza assapora ancora il gusto del sale.
Iniziano le scuole. Le piante stressate dal caldo afoso e dalla poca acqua ricevuta nel caso in cui i proprietari sono stati in vacanza, assistono divertite a tentativi di recupero che poi non sono altro che tentativi di lavarsi la coscienza per averle lasciate senza adeguata assistenza (le piante, si: loro). In questo mese ci si comincia a riorganizzare la vita (soprattutto il tempo libero) pensando che avere una vita organizzata e tante cose da fare, ben incastrate, siano la via illuminata per dare qualifica e lustro alle ore che quella vita contribuiscono a creare.
E’ un mese di passaggio ma che di passaggio ha ben poco, pieno com’ è delle delusioni della stagione conclusa e delle aspettative di quella che sta per arrivare; un mese lungo come gli altri ma troppo breve per riuscire a fare quello che si deve, perché quello che si deve fare ha sempre una marcia in più rispetto a quello che avremmo ancora voglia di fare; un mese lungo come gli altri ma un po’ troppo per chi  aspetta solo che finisca, perché di viverlo non gliene frega nulla. Meglio dar spazio ai mesi dai contenuti – a dire di tutti – più definiti, regolari, dove ciascuno è sui propri binari, sa cosa attendere e sa più o meno cosa sta per accadere. Che noia.
E’ il mese dell’incertezza, dei contrasti, delle occasioni ancora disponibili, dell’imprevedibilità; il mese della preparazione, delle conferme e delle sorprese; delle sagre e del miracolo per eccellenza; delle contese, dei nuovi incontri; della musica e degli acquarelli che la natura regala ogni anno.
Per fortuna, è il mese del miracolo dell’uva che ha ancora voglia di trasformarsi in vino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Pinterest
LinkedIn
Share
Instagram
Telegram
WhatsApp
FbMessenger
Tiktok