Addio scudetto, ma era un fatto quasi scontato

Mettiamoci l’animo in pace: quest’anno il Napoli non vincerà lo scudetto. Era difficilissimo ripetersi, lo abbiamo detto e scritto prima ancora che il campionato iniziasse. Adesso ne abbiamo la conferma.

Per assurdo a Bologna è stato probabilmente il miglior Napoli della stagione. Gli azzurri hanno concesso un solo tiro in porta agli avversari. Per contro una traversa clamorosa di Osimhen, poi un rigore sbagliato, ed altre occasioni. Lo scorso anno gli azzurri questa partita l’avrebbero vinta, quest’anno è cambiato tutto. Il calcio è il gioco più bello del mondo perché è illogico. Anche se nella sua illogicità ha una sua costanza. Per prevedere una cosa del genere più che capire di calcio bisogna conoscerlo. Il mercato azzurro non ci ha convinto, lo abbiamo detto per tempo. Ma non si tratta di avarizia da parte del presidente. Bisognava cambiare molto di più. In fin dei conti rispetto allo scorso anno è cambiato un solo calciatore, oltre al tecnico. Chi conosce il calcio immaginava che le cose sarebbero state complicate.

Sette punti di distacco dall’Inter dopo 5 partite sono tanti. Rispetto allo scorso anno ha 3 punti in meno. Ma non è questo il problema. Il paragone con l’anno scorso è impossibile. Il Napoli dopo aver pareggiato in casa col Lecce vinse 19 delle successive 20 partite, e se ci aggiungiamo anche la Champions, ne vinse altre 7 su 8.

Adesso non c’è altro da fare che ritrovare un pizzico di serenità. A Bologna la squadra, contro una formazione forte, ha giocato bene. Strameritava la vittoria. Ha giocato probabilmente come voleva Garcia, badando molto alla fase di non possesso. Non ha mai rischiato nulla. Il salto in avanti rispetto alle sfide con la Lazio, col Genoa e col Braga è evidente. Semmai possiamo discutere sull’impiego di Kvara, che deve fare anche la fase di non possesso. Semmai si può discutere sull’impiego di Lobotka, che rispetto all’era Spalletti è molto meno coinvolto. Garcia ha le sue idee di calcio, ed è giusto che ci provi. Noi ci limitiamo a dire che lo scorso anno, al di là del momento sfortunato, il rendimento di alcuni protagonisti dello scudetto, che hanno cambiato il proprio impiego tattico, è calato.

Meno preoccupante la reazione di Kvara e Osimhen al momento delle rispettive sostituzioni. Da che calcio è calcio chi viene sostituito esce dal campo di cattivo umore. Non è un problema.

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