Zigarelli e Vigliotta indagati ad Avellino. Per l’ex presidente Colonna “il problema non è questa indagine, ma i numeri del Comitato”

Comitato Campano all’attenzione della Procura di Avellino. La denuncia, presentata dal presidente del Taurasi, una società che partecipava al campionato di II categoria, ha portato la Procura di Avellino ad aprire un’indagine. Avvisi di garanzia sono stati spediti al presidente Zigarelli e al consigliere Vigliotta. La denuncia, oggetto dell’indagine, riguarda la concessione da parte del Comitato dei contributi relativi al ristoro Covid.

Ne parliamo con Salvatore Colonna, ex presidente del Comitato, nonché avvocato penalista. E la sua prima battuta è proprio da avvocato. “La mia è una premessa quasi scontata: il presidente Zigarelli ed il consigliere Vigliotta sono tecnicamente innocenti. Lo sono costituzione alla mano fino a quando non ci sarà una sentenza di condanna passata in cosa giudicata. Io non ho letto le carte, ma per altro, stando a quanto letto su organi di informazione, siamo in una fase preliminare delle indagini. Il pm non ha neanche fatto una richiesta di rinvio a giudizio. L’informazione di garanzia è un atto a tutela degli indagati. Li avvisa che si sta indagando su di loro. E basta. E’ un atto che serve anche prima di procedere ad eventuali atti successivi. Se ho capito bene il presidente Zigarelli ed il consigliere Vigliotta sono stati già sentiti dai carabinieri incaricati dell’indagine. Adesso immagino, ma ovviamente non ho elementi, che si provvederà al sequestro di alcuni documenti. Ma ribadisco una cosa: al momento non solo non ci sono colpevoli, ma siamo all’inizio delle indagini. Che potrebbero anche risolversi in un nulla di fatto”.

D’accordo, ma si sarà fatta un’idea?

“Da quello che ho capito al Taurasi è stato negato il contributo per il ristoro Covid. Il presidente di questa società per ripicca non ha iscritto la squadra quest’anno al campionato di II categoria. Poi ha denunciato il presidente Zigarelli ed il consigliere Vigliotta. Non per non avere avuto lui questo contributo, ma per il fatto che invece i soldi siano stati dati ad altre società che non ne avevano i requisiti per riceverlo”.

Cosa rischiano Zigarelli e Vigliotta?

“Ripeto, non avendo letto le carte non posso dire nulla di preciso. In astratto la pena va da un minimo di 2 anni ad un massimo di 7 anni di reclusione, per aver erogato contributi pubblici a soggetti non aventi diritto”.

Ma di che cifre parliamo?

“Non ha importanza: la legge è questa, se ci sono dazioni di soldi pubblici immotivate, a prescindere dall’entità della cifra, la pena è questa”.

Ma è possibile che una Procura si muova per cifre certamente irrisorie?

“Ad Avellino la Procura ha un carico di lavoro decisamente inferiore a quello di Napoli, diciamo che probabilmente ad Avellino una indagine del genere ha un senso. A Napoli o in altra grande città l’indagine sarebbe comunque partita perché trattasi di reato perseguibile di ufficio. Recepita la “notitia criminis” la procura ha il dovere di indagare. Certo nelle grandi città il ritmo è più lento, mentre nelle piccole città l’indagine è più veloce.”.

Dal punto di vista sportivo cosa si rischia?

“Dal punto di vista sportivo in questo momento Zigarelli e Vigliotta non rischiano nulla. Al termine delle indagini preliminari della procura di Avellino, il procuratore federale può chiedere ed ottenere le carte processuali. Solo allora farà le sue valutazioni. Certo non è una bella cosa.  In ogni caso se un giornale come il Mattino ha dato ampio risalto a questa indagine, visto che si parla di soldi spesi male in ogni caso l’immagine del comitato ne esce abbastanza compromessa. In verità il problema, oggi come oggi, non è solo la lesione dell’immagine del comitato, ma i numeri del comitato stesso. In verità il problema oggi come oggi i non è l’immagine del Comitato, ma i numeri del Comitato. Quando io ho lasciato la presidenza avevamo oltre 1000 squadre. Poi c’è stato il Covid che ha influito, su questo non ci sono dubbi. Sta di fatto però che con Pastore più o meno c’era stata una tenuta. Con Gagliano le cose hanno iniziato a precipitare. Con la gestione Zigarelli è un tracollo. Oggi siamo a 385 società aventi diritto al voto. La qual cosa vuol dire che si sono perse 2/3 delle società. Ripeto, il Covid ha avuto il suo peso, l’economia è ferma. Ovvio che ci siano pochi soldi. Ma vedo che il Comitato non ha nessuna idea per iniziare a frenare la caduta. E se non ci sono idee, giuste o sbagliate che siano, la situazione è drammatica. È questo l’ulteriore dramma del comitato oltre alla pericolosa inchiesta condotta dalla procura di Avellino”.

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