Juve Stabia, Lovisa: “Sono partito dal basso, ma l’obiettivo è arrivare più in alto possibile”
Di Fabrizio Battipaglia
Il direttore sportivo della Juve Stabia, Matteo Lovisa, uno degli artefici della promozione in B, é intervenuto ai microfoni de La Verità:
“Cerco di trasferire la mentalità che ho, poi non sempre ci si riesce perché ovviamente un successo o un insuccesso non dipendono solo dal direttore o dall’allenatore o dal singolo giocatore. Ma posso dire che siamo riusciti a creare, sia cinque anni fa che quest’anno, due gruppi con grande mentalità vincente e con dei valori, sia tecnici che umani”.
Come scelgo i giocatori?
“C’è prima una parte video e poi una di campo che, solitamente, deve lasciarti qualcosa affinché tu scelga un calciatore piuttosto che un altro. Poi, certo, ogni giocatore lo parametri con delle caratteristiche in base al ruolo e ogni direttore ha i suoi di parametri”
A chi mi ispiro?
“Penso che ce ne sono parecchi che hanno fatto la gavetta. Il primo che mi viene in mente è Giuntoli, partito dal basso e arrivato alla Juventus. Anche io sono partito dal basso e il mio obiettivo è provare ad arrivare il più in alto possibile, ma senza scordarmi da dove sono partito, perché non è che si arriva in Serie A per grazia ricevuta, ma solo tramite i risultati e il lavoro serio. Passione per il calcio? Da ragazzino giocavo, poi siccome sono una persona molto ambiziosa e non vedevo la prospettiva di andare oltre il dilettantismo, ho deciso di fare altre scelte e quindi il direttore”.